Piove sul bagnato al Comune di Valguarnera, l’Ato rifiuti vorrebbe un milione novantaduemila euro, il sindaco: vantiamo crediti
Valguarnera - 08/11/2012
Valguarnera. Piove sul bagnato al Comune, come se non bastassero già altri problemi finanziari e non. L’Assessorato regionale dell’Energia diffida il Comune di Valguarnera a versare perentoriamente entro 5 giorni la somma di un milione novantaduemila euro per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti effettuato dall’Ato EnnaEuno, pena la sospensione del servizio e l’invio di un commissario ad acta. Il motivo è dovuto al fatto –scrive l’assessorato che qualora la società d’ambito si trovi in difficoltà finanziarie, come nel caso di Ato EnnaEuno, a rispondere delle obbligazioni assunte devono essere gli stessi Enti locali per la quota di propria competenza, così come prevede la legge regionale 19/2005. E per Valguarnera la quota ammonta ad oltre un milione di euro che se dovesse essere pretesa a tutti i costi, porterebbe dritto il Comune al dissesto finanziario. Non si è spenta ancora l’eco sul programma finanziario 2012-2014 votato dal Consiglio appena una settimana fa che già affiora un altro grosso problema. La maggioranza consiliare infatti, per potere ripianare il deficit finanziario ha portato le aliquote Imu e l’addizionale Irpef al massimo consentito, oltre a tagliare 142 mila euro dal capitolo rifiuti che ricadranno sulle tasche della gente. Ora quest’altra tegola. “Non si comprende la determinazione di questo dipartimento –risponde piccato il sindaco Leanza- che appare priva di fondamento in quanto il nostro Ente, vanta crediti e non debiti nei confronti della società d’ambito. Sarà stato il collegio di liquidazione della società ennese, a indurre in errore l’Assessorato in ordine ai crediti iscritti nella loro contabilità”. Il sindaco inoltre punta senza mezzi termini il dito contro Ato EnnaEuno sul fatto di non aver approvato alcun bilancio fin dal 2008 e di conseguenza nessun credito può essere vantato per l’effettuazione del servizio, nei confronti di alcun Ente. Pertanto –secondo Leanza- il riferimento alla spesa autorizzata non può non essere che quella deliberata dai Consigli Comunali, in assenza di proposta di piano economico- finanziario e piano d’ambito, competenze ascritte al collegio di liquidazione. “Il nostro Ente ha un debito residuo solo per l’anno in corso e null’altro – conclude – che sta onorando con anticipazioni di cassa, in attesa che vengano effettuate le operazioni di riscossione della Tarsu 2012, deliberata dal Consiglio il 30 ottobre scorso e che garantisce entrate di circa 60 mila euro al mese. Invito pertanto l’assessorato di rinviare qualsiasi determinazione, che creerebbe non solo un danno al nostro Ente ma non produrrebbe alcun effetto, perché tra l’altro, il nostro Comune, così come gli altri Comuni della Sicilia, hanno le casse desolatamente vuote”.
Rino Caltagirone