A Cacchiamo su 142 votanti solo 5 alle urne, protesta per chiusura SS 290
Calascibetta - 30/10/2012
Calascibetta. «La Statale 290 rimarrà chiusa? Ebbene, noi non andremo a votare in occasione delle elezioni regionali». I cittadini di Cacchiamo, piccola frazione di Calascibetta, la protesta eclatante l’avevamo annunciata da almeno due settimane. Così è stato. L’unica sezione elettorale, allestita nel plesso scolastico del borgo, è rimasta quasi deserta. Su 142 cittadini ad aver diritto al voto, di cui 15 lavorano in Svizzera, si sono recati alle urne solamente in dieci, cinque dei quali, però, componenti del seggio elettorale ma con diritto di voto a Calascibetta dove risiedono.
Per il presidente del seggio, Tony Lucchese, e per gli altri componenti, è stata una tornata elettorale molto tranquilla. Quasi tutti gli abitanti del borgo, distante venti chilometri da Calascibetta, avevano deciso, giovedì scorso, di consegnare le schede elettorali al Prefetto di Enna. Una scelta forte, motivata dal mancato interessamento delle istituzioni alla riapertura della Statale 290, una strada di vitale importanza anche dal punto di vista commerciale. Il crollo di una parte del costone roccioso costringe l’Anas a tenere la Statale chiusa da sette mesi con innumerevoli disagi per lavoratori e studenti. A protestare non sono stati solo i residenti di Cacchiamo. Oltre duecento infatti le schede elettorali che i rappresentati del “Comitato civico Ss 290” hanno consegnato al Prefetto del capoluogo ennese. Si sono infatti rifiutati di andare a votare diversi artigiani, commercianti e impiegati pubblici di Villapriolo, Calascibetta, Villadoro, Nicosia e Gangi. Senza delle precise garanzie da parte del prefetto, riguardanti la realizzazione di un by-pass, la protesta è stata inevitabile. Sette mesi di disagi, di percorsi alternativi, tortuosi e pericolosi, come la strada che attraversa il bosco dell’Altesina, stanno mandando su tutte le furie soprattutto i residenti dell’area nord della provincia. Per la realizzazione del by-pass occorre un documento da parte del comune di Villarosa che certifichi l’occupazione temporanea di tre anni del terreno. Una certificazione che ancora non arriva. Si cercano altre soluzioni come la strada non asfaltata che attraversa il bosco di Gaspa. Oggi intanto l’ennesimo sopralluogo, presenti l’Anas, la Soprintendenza di Enna e il Demanio Forestale, il cinque novembre prossimo invece è previsto un tavolo tecnico in Prefettura dove i funzionari del comune di Villarosa presenteranno i lavori da effettuare prima del possibile utilizzo della strada. Occorre convincere l’Anas, ma se la soluzione della strada di Gaspa non dovesse essere possibile tornerebbe in auge la pista del by-pass, con il sindaco di Villarosa che – si è saputo da indiscrezioni attendibili – dovrebbe emettere l’ordinanza di occupazione temporanea.
Francesco Librizzi