Un elettrodotto di 380 Kv, lungo centinaia di chilometri, attraverserà la Sicilia, collegando l’esistente stazione elettrica di Chiaramonte Gulfi, nel ragusano, con quella di Ciminna, in territorio di Palermo. A realizzarlo sarà la società Terna. Un’opera il cui impatto ambientale non sarà di poco conto. Il nuovo elettrodotto attraverserà anche sei comuni dell’Ennese tra cui Calascibetta. Gli altri cinque paesi sono: Aidone, Assoro, Enna, Leonforte e Villarosa. Per la cosiddetta compensazione ambientale, la Terna dovrebbe versare al Comune xibetano 498mila euro. O meglio – si legge nel contratto – «Il Comune di Calascibetta si impegna a eseguire a propria cura e con il contributo di Terna (quasi 500mila euro) le opere di riqualificazione territoriale, quali azioni di compensazione per la mitigazione degli impatti territoriali riconducibili alla realizzazione del nuovo elettrodotto».
Occorre però capire quante di queste opere si potranno realizzare con quasi 500mila euro. Lo scorso anno, il dubbio assalì anche il consigliere di maggioranza Angelo Bruno, il quale, in occasione del Consesso civico, dichiarò la sua insoddisfazione, astenendosi dal voto, a seguito delle risposte che aveva ricevuto da un dirigente del Comune.
Ad approvare la proposta di deliberazione furono 12 consiglieri comunali, minoranza compresa. La società Terna, inoltre, si impegnerà a rimuovere la linea di alta tensione che attraversa attualmente la zona di espansione di Pianolonguillo-Buonriposo. Ad essere interessati dal passaggio del nuovo elettrodotto saranno circa ottanta proprietari terrieri. Intanto, in questi giorni la Terna ha dato pubblico avviso di aver presentato, in data 30 dicembre 2011, al Ministero dello Sviluppo Economico e a quello dell’Ambiente, domanda del progetto al fine di ottenere l’autorizzazione. Inoltre ha dato avviso, ai fini del procedimento di valutazione di impatto ambientale, che chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale.
Gli xibetani interessati avranno tempo sino al prossimo 25 agosto per presentare osservazioni. Non si è fatto attendere anche l’intervento del coordinatore di Partecipazione e Innovazione Claudio Cardillo. «I proprietari delle particelle su cui sarà costituita coattivamente la servitù di elettrodotto – sostiene Cardillo – è bene che abbiano piena cognizione del relativo procedimento in corso affinché tutelino al meglio i propri interessi, tanto più che l’opera ha carattere di inamovibilità».
Francesco Librizzi