Si complica il by pass della Ss 290, tempi lunghi
Calascibetta - 13/06/2012
Calascibetta. “I tecnici degli enti preposti – dicono gli automobilisti – dovrebbero iniziare a mettere nero su bianco, concordare gli interventi da fare lungo il costone roccioso che lo scorso mese di marzo si è sgretolato precipitando giù a valle”. Attualmente l’unica cosa certa è la chiusura della statale 290, sbarrata dal guard-rail poiché invasa dai macigni caduti dal costone situato lungo un’area che ricade all’interno del Demanio Forestale in contrada Gaspa La Torre, nel tratto che da Calascibetta giunge al bivio di Villapriolo. La domanda che molti automobilisti si pongono è “quando riaprirà al traffico la statale”. Stiamo parlando di un’arteria di vitale importanza che collega l’area sud con quella nord dell’Ennese. Collega il territorio provinciale con quello del Palermitano (Gangi, Alimena e le Petralie).
Collega Calascibetta con il borgo di Cacchiamo, con la frazione di Villapriolo e Villadoro, ma anche con il grosso centro di Nicosia. Difficile potere azzardare delle date relative alla riapertura. Certamente i tempi non sono brevi. Durante un recente sopralluogo, presente anche il gota regionale dell’Anas, si è parlato della realizzazione di un by-pass. Il disco verde l’Anas l’avrebbe dato, manca però l’atto di esproprio dei terreni da parte del Comune di Villarosa (l’area in discussione ricade in quest’ultimo Comune). Ma quanto costa questo intervento, oltretutto provvisorio? La spesa – a quanto pare – non sarebbe di poco conto. Qualche altro ente, allora, potrebbe optare per un’altra soluzione, ossia quella di operare subito sul costone, chiedere l’intervento dei rocciatori al fine di sganciare la parte di roccia pericolante e successivamente mettere in sicurezza, tramite anche l’utilizzo delle reti metalliche, l’intera parete. Intanto i disagi da parte degli automobilisti non mancano.
Antonio Gallina, che a Calascibetta fa l’acconciatore per uomo, spiega: “Abitando a Villapriolo le difficoltà sono molte. Si sono allungati i tempi di percorrenza, la strada sterrata che attraversa il bosco di Gaspa, utilizzata per cercare di risparmiare del tempo, è molto insidiosa, piena di curve. Il rischio è anche quello di danneggiare la macchina. Io penso che non si può perdere altro tempo, la statale 290 è di vitale importanza,, dunque va riaperta al più presto”. Ma ad avere problemi a causa della chiusura della strada sono anche quei lavoratori che da Calascibetta ogni giorno si recano a Nicosia, le insegnanti che devono raggiungere Cacchiamo, Sperlinga e Villapriolo. E poi, storia veramente singolare, c’è il gestore dell’unica attività commerciale presente nel borgo di Cacchiamo, venti chilometri da Calascibetta, circa 200 abitanti. Da quando la strada è chiusa il bar è quasi vuoto, frequentato da pochi residenti. Prima si fermavano molti automobilisti di passaggio, adesso la gente percorre altre arterie, così per il proprietario del bar è un vero dramma lavorativo.
Insomma, occorre che la burocrazia si metta da parte, mentre chi di competenza dia le giuste risposte agli automobilisti e ai lavoratori che sono stanchi di attendere.
Francesco Librizzi