Conferenza su “Legalità e cultura dell’antimafia” a Valguarnera

Valguarnera. La conferenza su “Legalità e Cultura dell’Antimafia”, svoltasi presso l’Aula consiliare e dedicata alle vittime della mafia, ha avuto un parterre con ospiti di rango. Il Prefetto di Enna Clara Minerva, il questore Salvatore Patanè, il sostituto procuratore Francesco Rio, l’assessore regionale Caterina Chinnici, i vertici provinciali dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Forestale, il professore di sociologia presso “La Sapienza” di Roma Alfonso Gambacurta, i deputati regionali Galvagno e Colaianni. Ad assistere scolaresche locali, associazioni di volontariato, presidi, professori, imprenditori e semplici cittadini. Un tema molto sensibile quello sulla legalità in paese, ove fatti legali a fenomeni di criminalità verificatesi nell’ultimo periodo rimangono inquietanti. Ad introdurre i lavori la giovane assessore Eleonora Draià che assieme al presidente del consiglio Giuseppe Arcuria ha ringraziato gli ospiti per essere intervenuti. Subito dopo a prendere la parola il sindaco Sebo Leanza, il quale ha riferito che i sindaci oggi in Sicilia, sono in trincea e sono i più esposti a certi fenomeni, debbono inoltre dare risposte concrete alla gente che chiede lavoro e sicurezza. E in merito a quest’ultimo argomento ha invitato le autorità intervenute e il questore Patanè, a prestare sempre maggiore attenzione al territorio: “perché anche uno scippo a Valguarnera desta allarme e preoccupazione, magari a Catania viene vissuto diversamente” Riferito al suo operato ha detto che: “a Valguarnera ci sono tentativi destabilizzanti interni all’ente ed esterni che riguardano il mio operato, provenienti da un populismo diffuso.” Il questore Patanè ha ribadito che oggi la Sicilia per rialzarsi non ha più bisogno di eroi ma della cultura della rettitudine. “Non bastano più lenzuola, l’apice quotidiano deve essere raggiunto da ognuno di noi facendo il proprio dovere di uomo e cittadino”. Poi per quanto riguarda la sicurezza sul territorio ha detto che Valguarnera viene controllata costantemente e attentamente. “La legalità – ha continuato – il prefetto Minerva deve essere al centro della vita. Siamo nella regione che ha pagato il maggior tributo di sangue, dobbiamo abbattere il muro dell’omertà e avere fiducia nello Stato, ma ciò non basta se i comportamenti di ognuno di noi non sono corretti. “L’usura – ha detto inoltre – da noi è molto diffusa e sarei contenta se a Valguarnera nascesse un’associazione antiracket.”Il professor Gambacurta, invece si è detto convinto che molti fatti avvenuti recentemente in paese (auto bruciate etc.) siano collegati alla criminalità organizzata e che Valguarnera, assieme ad altri due comuni della provincia, rappresentano la punta di un iceberg. Il sostituto procuratore Rio rivolgendosi in particolare ai tanti giovani presenti ha ricordato Falcone, Borsellino e i tanti morti di mafia dicendo che la loro memoria scuote ancora oggi la coscienza di tutti noi. “Legalità –ha detto- è dignità, diritto, libertà, cultura e sviluppo; mafia è sopruso, diseguaglianza e corruzione”. L’assessore Chinnici, ha parlato infine di suo padre ucciso dalla mafia nel luglio del 83’ e dell’amicizia che lo legava a Paolo Borsellino: “Mio padre – ha asserito – aveva lo stesso tratto umano di Paolo, fu uno dei fautori della legge La Torre e fu il precursore del pool antimafia. Andava spesso nelle scuole a parlare con gli studenti cercando di cambiare loro la mentalità. Sulla sua attività di assessore ha riferito con grande soddisfazione di avere fatto la legge di riforma della Pubblica amministrazione che introduce criteri di semplificazione, trasparenza e norme comportamentali dei pubblici dipendenti. ”Sono orgogliosa di questa legge, ma rimane una questione grande da risolvere in Sicilia – ha concluso- riferendosi ai tanti precari regionali, non è possibile che persone che lavorano nel pubblico impiego da 20 anni non abbiano ancora un futuro certo”. Prima della conclusione la studentessa Francesca Draià in rappresentanza delle associazioni valguarneresi, ha fatto un appello alle istituzioni presenti affinché non dimentichino i giovani che sono loro oggi a patire le maggiori sofferenze per trovare un posto di lavoro. “Il mondo sarà migliore –ha detto- se si verrà incontro alle legittime aspirazioni dei giovani”. Infine il premio “colora la legalità” consistente in un premio di 300 euro per la realizzazione di un dipinto, è stato vinto da Francesco Piazza (nella foto) del gruppo Scout locale.

Rino Caltagirone

Published by
redazione-vivienna