Troina. Sabato 12 maggio, alle ore 18, nel salone delle chiesa Santa Famiglia di Nazareth, a Caritas Parrocchiale San Sebastiano presenterà il libro “Medicina e Potere”, curato da Nino Mancuso e Maurizio Elia, che raccoglie il testo della lezione magistrale dal titolo “Per una metodologia clinica tenuta il 7 maggio 1976 da Massimo Gaglio, che fu professore di medicina interna all’Università di Catania, in occasione della conferenza inaugurale per il 43° anno della società medico-chirurgica di Catania. Il libro pubblicato per onorare la memoria del clinico catanese contiene contributi di Giorgio Bert, Alberto Costa, Salvatore Di Fazzio, Maurizio Elia, Elio Guzzanti, Nino Mancuso, Francesca Merzagora, Luigi Magliaro e Antonella Surbone. Alla presentazione del libro interverranno, oltre a Mancuso ed Elia, il parroco della parrocchia di San Sebastiano, Pietro Maccarrone, Salvatore Buttiglieri e Salvatore Assennato. Modererà il dibattito Antonella Galati. Per usare un termine molto familiare a quelli che fecero il ’68, Massino Gaglio fu uno studioso militante. Ho un ricordo personale di Gaglio. Quando studiavo Scienze Politiche all’Università di Catania, nell’aula magna della facoltà di via Reclusorio del Lume, nel 1973, tenne una conferenza per parlarci del suo viaggio in Cina. Con gli studenti Gaglio aveva un ottimo rapporto. Massimo Gaglio era uno dei tra quatto docenti che venivano ammessi alle assemblee degli studenti nel ’68. Negli anni della contestazione studentesca, Gaglio era orgoglioso di essere un docente universitario di medicina, ma non aveva nulla in comune con i baroni della medicina. Egli aveva criticato la medicina ufficiale ancora prima del ’68, denunciandone la subalternità alla logica del profitto. “Medicina e profitto. Tesi di discussione per operai, studenti e tecnici” è il titolo del suo saggio, pubblicato nel 1971, da una piccola casa editrice, che fece molto discutere. Nella lezione magistrale del 1976, Gaglio sottolineava l’importanza degli aspetti comunicativi e relazionali che devono stare alla base del rapporto tra medico e malato. Alla anamnesi tradizionale contrapponeva il consenso informato, che è più difficile perché richiede tempo e pazienza oltre che preparazione del malato. E’ un approccio che tende a parificare medico e malato. Gaglio era consapevole di “lavorare per una scienza così approssimata da non poter essere accettata come scienza”, perché è soltanto una “sistemazione di empirismi”. Per dirla alla Nanni Moretti , nella lezione magistrale di Massimo Gaglio ci sono molte cose di sinistra, che certamente fanno piacere a chi ancora pensa che essere di sinistra abbia ancora un senso di fronte al disastro provocato dalle ideologie neoliberiste di destra.
Silvano Privitera