Sono stati letti pagine del libro del giovane Ferdinando de Blasio, ventitreenne torinese, brani sul sacrificio dei civili durante la seconda guerra mondiale, con espresso riferimento ai dodicimila italiani, quasi tutti ventenni trucidati a Cefalonia nel 1943 da parte dei nazisti, poesie sui protagonisti della Resistenza come i fratelli Cervi. Giovanni Mattia ha letto le pagine in cui Ferdinando descrive come si costituisce la cellula dei giovanissimi partigiani, protagonisti del suo libro, tra gioco e drammatica intuizione, ancor prima che consapevolezza, della gravità del momento che stavano vivendo.
Ecco come, in un passo del libro, parlano della Resistenza: “Ma non è certo una cosa facile. È un affare pericoloso, ci si rischiano le penne.
Dopo l’intervento di Arturo Giunta (nella foto), presidente provinciale dell’ANPI, la riflessione si è estesa alle minacce per la pace che vedono la Sicilia direttamente coinvolta a causa dei progetti militari in fase di realizzazione come il sistema satellitare MUOS in procinto di realizzazione presso la sughereta di Niscemi. Ignorare le minacce non è tollerabile per chi vuole un mediterraneo mare di pace. Resistere oggi, è stato sottolineato in molti interventi, riguarda gli aspetti economici, sociali e culturali della vita quotidiana, ed è un “imperativo” per garantire ai più giovani un mondo di pace, giustizia e libertà.
Antonella Santarelli