A un anno dalla partenza, si è appena concluso il corso “L’Arte degli antichi mestieri tra passato, presente e futuro”, organizzato dall’Associazione I.M.M.I. di Troina, con la collaborazione dell’Associazione Piazza dei Mestieri di Torino e il contributo della Regione Siciliana, Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale e Fondo Sociale Europeo, che ha permesso a 12 giovani troinesi di acquisire una formazione professionale per recuperare e riscoprire quegli antichi mestieri che stanno scomparendo. Il corso, infatti, è nato da bisogni concreti rilevati nel territorio ennese, tali da creare i presupposti affinché le piccole botteghe artigiane possano reperire le professionalità adeguatamente formate. Quindi, non solo una riscoperta dei lavori artigianali, ma un’opportunità per tanti giovani, favorendone l’inserimento lavorativo, ma anche per le azienda, di poter formare a costo zero nuovi operai specializzati.
“Ormai da oltre trent’anni la nostra associazione si occupa di formare i giovani per essere più competitivi e preparati ad affrontare il mondo del lavoro, spiega il Coordinatore Generale, Eliana Chiavetta, e proporre ai giovani la riscoperta di antichi mestieri che sono stati la ricchezza e la cultura del nostro Paese , attraverso l’artigianato, non solo ha permesso di ridare speranza ad un settore che rischia di non avere una continuità, ma nello stesso tempo, ha permesso a tanti ragazzi di comprendere che oggi non esiste più la chimera del posto fisso ma se si vuole essere protagonisti del proprio futuro, malgrado le difficoltà di oggi bisogna investire sull’auto imprenditorialità e sul cooperativismo. Il lavoro in questo settore c’è, i nostri artigiani sono molto richiesti perché sinonimo di eccellenza continua Chiavetta, ma quanti sono in grado di svolgerlo? Noi abbiamo guardato alle esigenze del mercato, offrendo le opportune soluzioni”.
Il tirocinio è stato svolto presso: R.P. Marmi di Rizzo l. & Pepe G. snc, per l’attività di segagione e lavorazione delle pietre e del marmo; Cmobili di Calabrese Silvestro, per l’attività di produzione di mobili in legno; Effeci srl, per l’attività di lavorazione di infissi metallici; LA. ME.TRO srl, per l’attività di lavorazione del ferro e lattoneria; La Fico Guzzo Francesco, per l’attività di fabbricazione di mobili e porte; L’Episcopo Santo, per l’attività di falegname; Lo Cascio Marmi, per l’attività di segagione e lavorazione delle pietre e del marmo.
“Queste iniziative dovrebbero essere ripetute nel tempo, commenta Franco La Fico, uno degli artigiani che ha preso parte al progetto, e lo Stato dovrebbe finanziare più fondi a favore di questi corsi, che se fatti bene, possono dare garanzia che lavori come il mio vengano tramandati di generazione in generazione. E continua, a trasmettermi l’arte di lavorare il legno è stato mio padre, che dall’età di quindici anni mi ha spiegato tutti i segreti di questo lavoro. La scuola pubblica dovrebbe essere la prima a investire in questo settore, formando forza lavoro, invece che solo disoccupati”.
I partecipanti hanno acquisito un’elevata conoscenza del processo produttivo nonché un livello adeguato di conoscenze sul sistema organizzativo delle botteghe artigiane. Grazie all’esperienza acquisita durante il periodo di formazione e, soprattutto, di tirocinio nelle botteghe artigiane, gli allievi saranno in grado di subentrare nel mondo del lavoro sia singolarmente, attraverso l’inserimento lavorativo in azienda, che in forma imprenditoriale creando un vero e proprio “Laboratorio Artigianale” che possa ritagliarsi una fetta nel mercato concorrenziale producendo manufatti di media-alta qualità.
“L’esperienza fatta, racconta Francesco Coniglio, uno dei corsisti, è stata più che positiva, anche se è un’arte molto difficile da imparare, ma il mio tutor, Franco La Fico, era molto preparato e sempre pronto a chiarire ogni mio dubbio, per questo posso dire che la cosa più bella di questo corso è stato il rapporto di amicizia che si e venuto a creare, una vera esperienza di vita”.
Sandra La Fico