Sport: in tutta la provincia di Enna è un argomento difficile e spinoso

Enna. La sala riunioni del Coni provinciale ha ospitato martedì pomeriggio la seconda lezione sul management dello sport che ha affrontato molti problemi della realtà sportiva del territorio provinciale. Nel corso dell’incontro si sono affrontati temi di una certa di importanza come l’impiantistica sportiva, la ricerca di fondi, la formazione. Non c’è dubbio che l’impiantistica sportiva rappresenta una parte fondamentale, necessaria per la pratica dell’attività sportiva, ma per la provincia di Enna si tratta di un argomento difficile e spinoso. Manca la cultura dello sport in provincia, solitamente per gli amministratori comunali e provinciale lo sport è legato non tanto alle sue funzioni sociali e di salute, ma soltanto di passerella in occasione di certi avvenimenti sportivi che richiamano pubblico, quindi possibili elettori. L’assegnazione dell’assessorato allo sport, considerato di serie C, per la maggior parte viene affidato a chi ha poca esperienza in materia. Gli esempi in provincia sono tanti, troppi, ecco perchè la provincia di Enna è all’ultimo posto nella graduatoria siciliana per l’impiantistica sportiva; ecco perché molti impianti non vengono tenuti a norma per la sicurezza degli atleti e degli spettatori la Questura di Enna si è irrigidita in determinate situazioni (Enna, Leonforte, Agira) vietando la disputa di alcune manifestazioni sportive e mancanza dell’impianto sportivo ha provocato risultati negativi. Cambiare rotta si può a prescindere dalla situazione finanziaria dei comuni, basta sapere programmare per tempo, con raziocinio e nei tempi giusti. L’altro argomento ha riguardato i fondi si sostentamento delle società sportive, che in questo momento crisi difficile trovarli con le imprese in difficoltà, con i comuni che dirottano in altri campi determinate risorse che potrebbero essere assegnate alle società sportive, che svolgono una funzione educativa e sociale,oltre a puntare a far crescere i ragazzi in un ambiente sano. Sicuro i comuni si trovano in difficoltà ma pensare anche allo sport non è sbagliato. Sulla formazione ci sarebbe tanto da fare, ma se non ci sono dirigenti, tecnici pronti a sacrificarsi non ci può essere formazione, oggi lo sport non può essere improvvisato. La scuola potrebbe e dovrebbe essere fondamentale ma non sempre, per sua pigrizia, riesce a recitare un ruolo importante e questo è un grave handicap. Il Coni nazionale con questi corsi di management sportivo vorrebbe saper leggere al meglio la realtà del paese in chiave sportiva e di essere in grado attraverso gli imput di questi corsi apportare modifiche valide sullo status dello sport italiano.

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redazione-vivienna