La sosta per le festività di Pasqua non ha cancellato l’amara sconfitta subita dall’Enna in casa del Real Avola che ha liquidato la pratica ennese con un tennistico 6-0. Peccato che per l’Enna non si sia trattato di una parentesi perché in questa stagione in più occasioni si è verificato il tracollo in campo e l’arrivo di una scorpacciata di gol, naturalmente a favore degli avversari.
Per l’Enna la retrocessione è stata mortificante perché è stata raggiunta con una serie di record negativi, dalle sconfitte agli oltre settanta gol subiti. Numeri sproporzionati che dipingono alla perfezione il lavoro della società che in nove mesi non sono mai riusciti a dare una quadratura all’organico oltre che ai quadri dirigenziali. Si è perso anche il conto su quanti giocatori hanno indossato la maglia dell’Enna in questa stagione che era iniziata sotto i buoni auspici presentati dalla società. Ma con il passare delle settimane è venuta fuori la verità circa l’impegno della società e la reale potenzialità a salvare la squadra dalla retrocessione. Una sorta di impotenza, quella dei dirigenti che non sono riusciti neanche a lottare per non retrocedere perché l’ultimo posto è stata una costante di questa stagione. Più volte i dirigenti hanno promesso l’arrivo di questo o quel giocatore, hanno assicurato ad inizio stagione la volontà di lottare per i vertici alti della classifica ed invece si è vista un’assoluta impotenza anche di fronte al più modesto degli avversari. Una sconfitta dei dirigenti, ma anche della città che ha saputo lamentarsi, ma fino ad un certo punto perché poi è entrata in gioco una certa rassegnazione che hanno allontanato l’Enna dalle sue radici. Adesso si parla di futuro, ma lo si fa allo stesso modo in cui è stato prospettato negli ultimi anni. Per adesso solo la promessa di un futuro migliore in virtù dell’azzeramento debitorio – dicono i dirigenti – che permette di investire. La speranza è che con l’arrivo delle belle giornate, non arrivino anche le solite promesse.