Ro.Ga. Agira. Willy Santiglia: una partita tranquilla contro la Volley Valley

“Ho giocato 500 partite nella mia carriera e quella di domenica scorsa contro la Volley Valley è stata sicuramente una delle più tranquille. Il provvedimento preso nei nostri confronti ci sembra davvero strano. Non capiamo che logica si utilizzi, preferisco non aggiungere altro e pensare al match decisivo che ci vedrà impegnati domenica a Catania contro la Coordiner”. Questo il commento dell’allenatore giocatore della Ro.Ga. Agira, Willy Santiglia, 34 anni, bandiera del volley siciliano, relativamente alla decisione del giudice unico di far giocare per la seconda volta consecutiva in questi play off di serie C la Ro.Ga. Volley Agira a porte chiuse. Il prossimo 1 aprile, la gara tra Agira e Modica si giocherà infatti ancora senza pubblico. “Siamo entrati quasi sicuramente nel guinness dei primati, seguo lo sport da un quarto di secolo e non ricordo a mente, in nessun tipo di sport, una società punita due volte nel giro di due settimane con il grave provvedimento di dover giocare a porte chiuse – dice il presidente biancorosso, Emanuele Parisi – stanno infangando il nome della nostra società, di noi dirigenti e dei nostri splendidi e corretti tifosi, a cui verrà vietato ancora una volta lo spettacolo. Non possiamo permettere che ciò accada. E’ una vergogna, questo è tutto tranne che sport. E’ difficile spiegare alla gente, agli sponsor e agli addetti ai lavori che dovremo giocare a porte chiuse per la seconda volta consecutiva semplicemente per una protesta verbale da parte di un nostro dirigente, che era tra il pubblico, nei confronti del primo arbitro nel corso del primo set. A porte chiuse si gioca quando ci sono risse, quando si usa violenza, quando i tifosi invadono il campo, quando succede qualcosa di grave. E’ difficile spiegare che a noi non è accaduto nulla di tutto ciò e convincere chi non ci conosce che non siamo delinquenti. Ancora una volta paghiamo per “intemperanze del pubblico”, ma di cosa stanno parlando? Se una protesta porta a questo, tutti i campionati dovrebbero giocarsi a porte chiuse”. Il presidente della Roga Agira invita poi la squadra a tenere i nervi saldi in vista dello scontro diretto di domenica. “Invito i nostri giocatori e il nostro staff tecnico, anche se comprendo che non è facile, a concentrarsi sull’importante match di domenica contro la Coordiner, perché lì ci giochiamo la qualificazione alle semifinali che portano nel campionato nazionale di serie B2, ma a questo punto, forse, visto questo scandalo, il risultato sportivo rischia purtroppo seriamente di passare in secondo piano”. Poi, un appello alla giustizia sportiva federale. “Invito pubblicamente il giudice unico – dice Emanuele Parisi – a sentire il presidente regionale della Fipav, Falzone, che ha assistito a buona parte del match e che può testimoniare come non abbia visto alcun episodio di intemperanza da parte del pubblico, ed il presidente della Fipav Enna, Battaglia, che era presente anche nel primo set, al momento dell’unica protesta verbale arrivata dal nostro dirigente nei confronti dell’arbitro. Perché stavolta abbiamo davvero toccato il fondo. Vorrei infine capire il ruolo del supervisore tecnico, che a fine gara si riunisce con gli arbitri: trattasi di figura imparziale o può esultare se la squadra di casa fa punto essendo magari della stessa provincia”?.

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redazione-vivienna