Troina. “Per garantire la dignità e l’autonomia di tutto il partito, abbiamo ritirato l’appoggio al sindaco”, scrive Pippo Saladdino, segretario della locale sezione dell’Udc, nella lettera aperta con il simbolo del partito. Il principale destinatario di questa lettera è Nicola Schillaci, che, contestando la decisione assunta dal suo partito, l’Udc, ha respinto al mittente l’invito a dimettersi dall’incarico di assessore. Saladdino, che è un signore dal carattere mite e dai modi gentili, avrebbe fatto a meno di scriverla questa lettera, se non fosse stata messa in dubbio la sua correttezza e la dignità del partito di cui è segretario. E risponde piccato a Schillaci: “Trovo grottesco che l’assessore Schillaci, nel suo comunicato, metta in dubbio l’ufficialità della riunione del 9 marzo. Ho personalmente invitato i componenti del comitato direttivo. Persino la stampa (n.d.r: solo alcuna) sapeva della riunione dell’Udc. E’ singolare l’asserzione secondo la quale, i presenti non avrebbero diritto di prendere decisioni in mancanza degli assenti”. Nella vicenda della sostituzione in giunta di Luigi Ruggeri con Adele Allegra, Saladdino nutre forti sospetti su comportamento di alcuni componenti del suo partito accusandoli “di aver operato in maniera politicamente scorretta, all’insaputa del partito, con l’irresponsabile regia del sindaco”. Sulla richiesta di sostituire l’assessore Luigi Ruggeri che veniva avanzata da alcuni componenti dell’Udc e dallo stesso sindaco, Saladdino scrive: “Non si è mai delineata nel partito una maggioranza volta a chiedere le dimissioni, anche se qualcuno lo sussurrava, ma senza mai avere il coraggio di affrontare l’argomento. Stessa cosa dicasi per il sindaco. Vero è che più volte ci ha chiesto di far dimettere l’assessore Ruggeri, ma è altrettanto vero che da parte nostra la risposta è stata sempre la stessa e cioè che per il partito non sussistevano i presupposti, visto che il sindaco non ha mai fornito alcuna motivazione plausibile”. Ci rimane molto male Saladdino quando il sindaco, il 7 marzo, gli comunica la sua decisione di sostituire l’assessore Ruggeri con un’altra persona vicina all’Udc, che avrebbe scelto lui e non l’Udc. Saladdino l’ha percepita come un colpo, pesante come un maglio, alla dignità ed all’autonomia dell’Udc: “Ho reagito con fermezza ricordandogli che egli non era autorizzato a fare nessuna scelta all’interno del nostro partito e che solo l’Udc, dopo aver affrontato la discussione della sostituzione di Luigi Ruggeri, avrebbe potuto prendere una decisione in merito”.
Silvano Privitera