Troina. Che cosa condivide il paese di Troina con altri tre paesi nebrodensi di Naso, Frazzanò e Alcara li Fusi della provincia di Messina oltre alla comune appartenenza al parco dei Nebrodi ? Lo si capisce leggendo la lettera che il parroco della chiesa Maria SS Annunziata di Frazzanò, il sacerdote Salvatore Lollo, ha inviato al clero e al comune di Troina, all’Oasi Maria SS, alla confraternita di San Silvestro, al comitato per i festeggiamenti San Silvestro, monaco basiliano e patrono di Troina, ed allo storico locale Basilio Arona. Con questa lettera il sacerdote di Frazzanò, in occasione dell’anno giubilare per l’850° anniversario della morte di San Lorenzo, patrono di Frazzanò, propone di “realizzare un solenne gemellaggio tra le comunità di Frazzanò, Troina, Naso ed Alcara li Fusi con la presenza dei simulacri dei rispettivi santi patroni per il 22 luglio 2012”. I santi patroni di questi quattro erano monaci basiliani vissuti tra il XII ed il XIII secolo: San Silvestro (patrono di Troina), San Cono (patrono di Naso), San Nicolò Politi (patrono di Alcara li Fusi) e San Lorenzo (patrono di Frazzanò). “Dalle fonti storiche e dalla tradizione popolare – scrive nella sua lettera il sacerdote Lollo – risulta che i nostri quattro santi patroni, rimasti per un periodo di tempo nei locali del monastero di San Filippo di Fragalà, erano legati da comune, fraterna amicizia e spiritualità in nome della fede nel Signore Gesù”. Una delle fonti storiche di cui parla il sacerdote Lollo è “Vitae Sanctorum Siculorum” di Ottavio Caietano pubblicato nel 1627. In questo libro di quattrocento anni fa leggiamo che San Lorenzo venne a studiare a Troina, nel monastero San Michele Arcangelo dei monaci basiliani dove in quegli anni visse San Silvestro. Secondo un’antica leggenda popolare i quattro santi si incontrarono nelle Rocche del Crasto, uno dei posti dei Nebrodi di suggestiva bellezza. Tranne il patrono di Alcara li Fusi, San Nicolò Politi, che era originario di Adrano, gli altri tre santi nacquero nei paesi di cui sono i patroni. Il culto per il santo patrono è una manifestazione di quella tendenza molto diffusa in questi paesi di riannodare i fili con il proprio passato, di ritrovare il senso di appartenenza ad una comunità e di affermare la propria identità culturale. Ha questo significato il richiamo ai quattro santi patroni, che erano monaci basiliani, vissero nello stesso secolo e nel Valdemone con una ben definita identità territoriale.
Silvano Privitera