Incontro-dibattito a Troina su “Crisi della scuola e declino del Paese”
Troina - 02/03/2012
Troina. Sabato pomeriggio, 3 marzo, alle ore 17.30, nell’aula magna dell’IISS Ettore Majorana, n. 147, si svolgerà l’incontro-dibattito, organizzato dall’Associazione culturale “Antonio Gramsci”, sul tema “Crisi della scuola e declino del Paese” con la professoressa Graziella Priulla (nella foto), docente del processi culturali presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Catania. E’ sotto gli occhi di tutti il progressivo impoverimento della formazione fornita oggi dalla scuola ai giovani. Ma non sembra esserci alcuna preoccupazione nella società per il progressivo scadimento nella preparazione culturale ed intellettuale che il sistema educativo fornisce ai ragazzi. C’è maggiore attenzione per l’apparizione in televisione di Bélen, che mostra con movenze civettuole la farfallina tatuata sull’inguine, piuttosto che per l’avvenire dei giovani. Eppure i giovani sono i nuovi poveri, e non solo sul piano materiale. Non c’è una discussione pubblica su degli argomenti d’interesse collettivo come la scuola e il futuro dei giovani. I risultati dell’indagine PISA (Programme for International Student Assessment) promossa dall’OCSE per accertare se e in che misura i quindicenni secolarizzati abbiano acquisito le competenze di base per svolgere un ruolo attivo nella società, segnalano preoccupanti deficit culturali in intere generazioni. Ci troviamo di fronte ad una “Caporetto cognitiva” di cui parlava il sociologo Luca Ricolfi nel suo articolo apparso su “La Stampa” del 23 luglio 2009. Della situazione in cui versa la scuola italiana la professoressa Graziella Priulla, ne ha fatto una descrizione documentata ed appassionata nel suo saggio “L’Italia dell’ignoranza. Crisi della scuola e declino del Paese”, pubblicato dalla casa editrice Franco Angeli. Con esempi tratti dalla vita quotidiana e attraverso i dati di indagini nazionali e internazionali, Graziella Priulla racconta nel suo libro la crisi del nostro sistema educativo. Se la scuola è in difficoltà, il paese non sta meglio. Come si può capire dal sottotitolo del libro, “Crisi della scuola e declino del Paese”, c’è un nesso tra i due aspetti. “Non proprio causa ed effetto, ma correlazione sì”, precisa Priulla. Il fatto che la conoscenza non sia più considerata un valore né uno strumento di crescita e di successo, è una delle cause della crisi della scuola. Neanche il merito e l’impegno sono considerati valori. La mancanza di un serio impegno dei governi per la crescita della scuola pubblica è un’altra delle cause. Ci sono da mettere in conto anche gli effetti distorsivi della concezione aziendalistica della scuola per cui le bocciature vanno evitate perché fanno cattiva pubblicità alla scuola. Il mancato riconoscimento dell’importanza dell’educazione linguistica contribuisce non poco a determinare quel deficit culturale ed intellettuale che le indagini nazionali ed internazionali segnalano. Ci sono 36 milioni di italiani, che hanno frequentato la scuola, ma non comprendono il linguaggio scritto. Di questo si occupa diffusamente Graziella Priulla nel suo libro.
Silvano Privitera