Enna Calcio – Città di Messina 0-1
Enna: Scopazzo; Di Giorgio, Suffia, D. Altabella, Garettini; I. Altabella, D’Assaro (53′ Brugliera), Giacinto, Bizzini; Alessandro, Balzo (64′ Stellino, 78′ Filetti). All. Ammendola.
Città di Messina: Di Dio; Nicolò, Cappello, Cordima, Cammaroto; Berti, Pirrotta, Munafò (78′ Cucè); Fugazzotto, Buda, Garufi (78′ Assenzio). All. Rando.
Arbitro: Cammalleri di Palermo.
Rete: 20′ Fugazzotto.
Note: al 78′ gara interrotta per qualche minuto per consentire i soccorsi per il giocatore Stellino alle prese con una crisi respiratoria. Recupero 1′ e 4′. Gara svolta a porte chiuse per l’inagibilità della tribuna del “Gaeta”.
Enna. Chi si aspettava una goleada del Città di Messina rimarrà certamente deluso perchè i peloritani non sono andati al di là di un 1-0 risicato non riuscendo laddove avversarie come Ragusa e Vittoria erano state capaci. Ossia mortificare l’Enna che questa volta ha tenuto testa alla capolista che ha pagato la scelta del suo tecnico di dare spazio alle cosidette seconde linee che di certo avrebbero fatto comodo ad un’Enna che per mettere insieme diciotto atleti ha dovuto faticare non poco per affidarsi alla fine a giocatori fermi da anni. Il Città di Messina ieri non ha fatto una gran bella figura al “Gaeta”, ritornato disponibile dopo quattro mesi, perchè non è stato capace di far paura all’Enna. E solo un gol di Fugazzotto al 20′ ha permesso di portare via i tre punti e proseguire la marcia in testa alla classifica. Già dai primi minuti di gioco si capisce che tipo di gara sarebbe state perchè il trio d’attacco ospite prova a giocare, ma i difensori dell’Enna non le mandano a dire, anzi giocano duro per far capire che non sono disposti ad essere sotterrati. Al 6′ Fugazzotto ci prova per la prima volta, ma il 50enne Scopazzo si salva in angolo, ma è al 20′ che giunge l’occasione che deciderà la gara, quando Pirrotta dal limite tira trovando a pochi metri dalla linea di porta la zampata vincente di Fugazzotto che insacca. Il centravanti messinese è l’unico dei suoi a far vedere qualcosa di buono e allora al 39′ ci riprova, ma il suo pallonetto trova per strada la deviazione dell’ennese Loris Garettini che devìa sulla traversa per un quasi clamoroso autogol. Qui si spegne un’evanescente Città di Messina che va negli spogliatoi convinto della prova opaca, ma la ripresa non va meglio, anzi se l’Enna avesse avuto anche una minima fisionomia avrebbe potuto far male, ma il solo Alessandro in attacco non basta a sfondare i tanti spazi lasciati dal Città di Messina insicuro in difesa, privo di linfa a centrocampo e confuso in attacco dove Garufi si vede solo al 60′ con un pallonetto che Scopazzo manda in angolo. Poco, troppo poco per un Città di Messina che voleva divorare l’Enna che da far suo non ha mai impegnato Di Dio se non al 50′ con una punizione debole di Suffia. I mugugni dei dirigenti messinesi aumentano con il trascorrere del tempo perchè percepiscono che la loro squadra gioca colpevolmente male e c’è la paura che su una palla vagante possa esserci il clamoroso patatrack che per loro fortuna non arriverà mai. Ad animare il secondo tempo solo il malessere capitato al neo entrato gialloverde Stellino che si accascia a terra per problemi respiratori. I minuti finali trascorreranno con gli ospiti ad informarsi quanto manca al fischio finale che quando arriva accompagnerà i messinesi a capo basso verso gli spogliatoi perchè una vittoria è pur sempre una vittoria, ma conquistarla con questa fatica deve far riflettere. Per l’Enna, invece, una partita in meno verso l’amara retrocessione.
Il dopo partita.
Il ritorno al “Gaeta” non porta punti all’Enna, ma almeno le evita figuracce contro la capolista Città di Messina che vince con un risicato 1-0 più per demeriti propri. Tornare a giocare nel proprio stadio ha però dato coraggio agli ennesi che di fronte alla capolista non sono affondati, ma anzi hanno rispettato quella maglia troppo bistrattata e mortificata in questa stagione. Nessuna goleada degli avversari che, anzi, devono ringraziare il loro attaccante Fugazzotto per aver realizzato al 20′ il gol che ha permesso di portare via tre punti. Sì, perchè il Città di Messina ad Enna non ha onorato il primo posto che tiene stretto, ha infatti giocato una partita scialba contro un’Enna dai contenuti tecnici modestissimi così come accade ormai da mesi. Ma l’importante, ieri, era evitare brutte figure e volendo ci sono anche riusciti perchè, per quanto visto in passato, l’1-0 è dignitoso. E se i gialloverdi non sono mai arrivati a tirare in porta, il Città di Messina non può di certo dire d’aver collezionato occasioni perchè sono giunti al tiro al 6′, ma il 50enne Scopazzo ha mandato in angolo, al 39′ con Fugazzotto che si è visto deviare il tiro da Garettini sulla traversa, al 60′ con Garufi, ma il suo pallonetto è deviato da Scopazzo, e con Buda al 90′. Poco, troppo poco per una squadra che ambisce al salto di categoria, ma che non riesce a dominare l’ultima in classifica. Tra gli ennesi chi si è visto di più è stato l’estroso portiere Emanuele Scopazzo che spiega il perchè del suo ritorno tra i pali: “Più per una questione di cuore, mi hanno chiamato ed ho accettato. L’ho fatto per dare all’Enna un futuro che non è certo il mio”. Una battuta Scopazzo la concede sui giocatori in campo: “Sono ragazzi per bene, molti dei quali non giocano da un anno e per questo gli si deve dare merito”. Il ritorno al Gaeta, ha spiegato il giovane Bizzini, è senz’altro positivo perchè “tre mesi senza campo è stato difficile. Adesso dobbiamo metterci del nostro per arrivare alla fine”. Più critico l’attaccante Emanuele Alessandro che non le manda a dire alla società che lo ha tenuto ostaggio durante la finestra di mercato invernale: “Non gioco di certo per la società, ma per me stesso e per i miei compaesani che sono venuti ad Enna” ha detto senza giri di parole il centravanti che è chiaro sul futuro: “Così non possiamo andare da nessuna parte, giochiamo per divertirci, ma parlare d’altro è impossibile”. Ed infatti con questa sconfitta l’Enna fa un altro passo verso la retrocessione in Promozione che potrebbe arrivare presto. Ad otto giornate dalla fine l’Enna ha appena due punti e, considerando che ci sono poche speranze di vincere qualche incontro, la matematica potrebbe condannare l’Enna già tra tre giornate.