Enna Calcio: Si torna al “Gaeta” ma a porte chiuse

Si torna a giocare al “Gaeta”, ma a porte chiuse. La decisione è giunta ieri e già domenica l’Enna potrà tornare a calcare l’erba dello stadio cittadino ospitando il Città di Messina.
L’arrivo di nuovi giovani elementi in casa Enna Calcio se da un lato ha allontanato il pericoloso rischio di doversi ritirare dal campo ancor prima della fine, dall’altro non ha risolto la mediocrità dell’organico che continua ad essere sotterrato gol ad ogni uscita. L’ultimo schiaffo è arrivato domenica scorsa contro il Vittoria che nel breve giro di venti minuti ha rifilato ben sette gol agli ennesi che adesso devono pensare a non prenderle di santa ragione domenica prossima contro la capolista Città di Messina che già pregusta il dolce sapore del “mi piace vincere facile”. La sconfitta di misura contro l’Atletico Catania, 1-2, per certi versi aveva ingannato, ma gli attenti intenditori avevano osservato che gli atletisti non sono certo in un buon periodo. Insomma un caso come si è subito potuto vedere tre giorni dopo contro il Vittoria che ha umiliato gli ennesi tanto da far arrabbiare il portiere Emanuele Scopazzo che all’età di 45 anni è ritornato ad indossare i guantoni. Una scelta che non ha convinto alcuni che l’hanno considerata non molto opportuna, ma comunque in linea con lo stato di confusione in cui versa la società. La presenza di Scopazzo, però, ha senz’altro portato carattere ad una squadra troppo spesso rinunciataria ed impaurita dall’avversario, una pecca data dalla giovane età degli ennesi. il portiere l’ha subito dimostrato contro il Vittoria tenendo testa agli avversari e al pubblico di casa che l’ha più volte beccando, ma lui non s’è scomposto com’è sua natura, anzi ha rilanciato.
Basterà solo questo per accecare l’ira del Città di Messina domenica? Certamente no perché nel calcio conta il gruppo e purtroppo in questi termini l’Enna pecca tanto soprattutto dopo che la società ha avuto la capacità di cambiare una miriade di giocatori da inizio stagione ad oggi. Fare una conta è impossibile, ma è certo che i quaranta atleti sono passati dai monti Erei e tutti hanno avuto i brividi e non solo per il freddo, ma per quello che hanno avuto modo di vedere. Ma ancora la stagione non è finita e se a breve potrebbe arrivare la retrocessione certa con qualche giornata d’anticipo, si è certi che la top horror ennese vedrà nuove puntate arricchendo una stagione molto più che desolante e deludente.

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redazione-vivienna