Troina. Non potendone più di vedere cuccioli di cani abbandonati vicino ai cassonetti della spazzatura, alcuni cittadini stanno raccogliendo le firme in calce alla petizione per chiedere al Comune di fare qualcosa per evitare questo triste spettacolo. I promotori della petizione, mossi da pietà verso questi piccoli animali indifesi ed abbandonati in questi freddi giorni d’inverno da gente senza cuore, li hanno raccolti e portati a casa. L’abbandono di cuccioli non è un gesto animalesco, ma è un gesto disumano che denota anche l’assenza di senso civico in chi lo compie. Con la petizione, i promotori chiedono interventi in favore dei cuccioli abbandonati e di contrasto del randagismo alle istituzioni pubbliche ed alle associazioni del volontariato, che si occupano delle difesa dell’ambiente e degli animali. La presenza di cani randagi adulti che vagabondano per le vie del paese è stata segnalata in diversi quartieri. Spesso i cani randagi vivono in gruppo e, in questi giorni di freddo siberiano, spinti dal morso della fame, rovistano nei cassonetti di rifiuti alla ricerca di avanzi di cibo da mangiare. Quando sono affamati o quando, soprattutto le cagne, devono difendere i cuccioli da minacce, i cani diventano aggressivi e possono procurare qualche danno a chi osa avvicinarli. Si dice che il cane è il migliore amico dell’uomo. Sarà anche vero, ma c’è gente che ha paura dei cani. C’è una legge che prevede l’obbligo per i padroni di cani di applicare sotto la pelle dei loro animali i micro chip. E’ un modo per identificare i padroni dei cani e prevenire il randagismo. Nonostante questa legge, è difficile eliminare il randagismo. “Se le cose stanno così, allora è meglio provvedere alla cattura dei cani randagi e sterilizzarli per impedire che si riproducano, dopo averli sterilizzati, reimmetterli sul territorio, se non c’è nessuno che se ne prenda cura”, suggerisce uno dei promotori delle petizione.
Silvano Privitera