Enna. “Non c’è ragione di andare a Confesercenti” il vice-presidente della Delegazione comunale di Enna, Germana Savoca, insieme ad altri cinque componenti del Direttivo del capoluogo, ha voluto marcare le distanze dal suo ex presidente Paolo Nasonte e si è dimessa dall’incarico. Così si è sciolto, con una sostanziale sfiducia all’operato di Nasonte, l’organismo dirigenziale dei commercianti ennesi della Confcommercio, dopo una lunga tribolazione, durata alcuni mesi e originata dal rinnovo delle cariche sociali della grande organizzazione del Commercio ennese guidata da Maurizio Prestifilippo. Finalmente dunque un po’ di chiarezza dopo tante riunioni all’insegna delle discussioni più accese, nelle quali gli argomenti non erano la crisi del commercio, le decisioni del Governo su liberalizzazioni e orari, le improvvide decisioni del sindaco di Enna o del suo assessore al commercio, i ritardi della Regione per i Centri commerciali naturali, no, erano soltanto questioni di potere e di rappresentanza al vertice del sindacato.
Nasonte non aveva nascosto, nei giorni scorsi le sue inquietudini, assumendo in prima persona il comando di una schiera di dissidenti che si accingono a transitare nell’altra organizzazione sindacale del Commercio, la Confesercenti. “Dimezzeremo la Confcommercio” aveva preannunciato Nasonte dopo la scottatura della sua esclusione dal direttivo provinciale del sindacato, rinnovatosi lo scorso novembre con una votazione bulgara in favore di Prestifilippo.
Il presidente della Confcommercio non sembra allarmarsi per i segnali di guerra del suo ex amico ennese: “Nasonte è come i fiammiferi bagnati, fa molti proclami e non ne porta nemmeno uno a compimento – Prestifilippo, nella sua analisi, non risparmia le critiche a Paolo Nasonte – le ragioni che adduce all’origine del suo dissenso – dice ancora il presidente provinciale Confcommercio – sono ingiuste e per certi aspetti ingenerose. A Nasonte non è mai mancata la collaborazione della Giunta provinciale di cui faceva parte e, rispetto a tutte le altre delegazioni comunali, aveva una situazione di assoluto privilegio potendo contare sull’intera struttura provinciale a sua disposizione. Le ragioni vere che l’hanno portato alla levata di scudi contro la Confcommercio sono certamente di carattere personale e in parte riconducibili alle alterne fortune delle sue aziende. Quanto agli altri commercianti che lo seguiranno in quest’avventura spero che si possano ricredere al più presto. E’ già successo altre volte e sempre Confcommercio è uscita più forte dalla crisi. Sarà così anche questa volta”.
Adesso la delegazione comunale di Enna è decaduta a norma di Statuto e saranno presto indette nuove elezioni per rieleggere il Presidente e il Direttivo.