Da oggi è operativa anche in Sicilia una vera e propria “rete” di “risk manager”: si tratta di una figura professionale che, all’interno delle aziende sanitarie regionali, dovrà guidare la funzione aziendale costantemente dedicata alla gestione del rischio clinico, alla sicurezza dei pazienti e delle cure erogate, incluso il monitoraggio e l’analisi degli eventi avversi e l’implementazione delle buone pratiche (best practice).
In Sicilia questa figura – di grande importanza per aumentare la sicurezza dei pazienti – è stata istituita per decreto, due anni fa, dall’assessore regionale per la Salute Massimo Russo sull’esempio di quanto avviene nelle regioni più virtuose.
Ieri, dopo quasi due anni, si è concluso il lungo percorso formativo, organizzato dal Cefpas di Caltanissetta su input dell’assessorato, che ha avuto come obiettivo generale quello di sviluppare le conoscenze e le competenze del risk manager nei processi di gestione della sicurezza. Durante gli esami conclusivi ogni candidato ha presentato un progetto da realizzarsi all’interno della propria azienda.
“Si realizza un disegno al quale abbiamo sempre dato molta importanza – ha commentato l’assessore Russo – per innovare la sanità siciliana. Abbiamo incontrato resistenze al cambiamento ma le abbiamo superate grazie all’entusiasmo, all’impegno e alla professionalità di quanti hanno fortemente compreso l’importanza di realizzare progetti in rete capaci di rendere piu’ efficace e sicura la sanita’ siciliana. Il “risk manager”, infatti, è una figura fondamentale per ridurre il rischio clinico e dunque per evitare il verificarsi dei cosiddetti eventi avversi: avra’ il delicato compito di individuare i rischi per la sicurezza che esistono nelle aziende sanitarie, di segnalarli alla direzione generale e di suggerire i provvedimenti correttivi. E’ un altro di quei provvedimenti studiati nell’interesse del paziente che permetterà di erogare prestazioni più sicure, appropriate, rapide e di qualità e consentirà un miglioramento delle strutture sanitarie che talvolta sottovalutano alc une criticità o non hanno le adeguate capacità nel ricercare le soluzioni. La realizzazione di una “rete” tra le aziende sanitarie crea inoltre un valore aggiunto con la condivisione e il reciproco scambio delle esperienze e dei risultati. Le direzioni generali dovranno favorire il loro lavoro all’interno dell’azienda e comunque la figura del risk manager sarà strettamente interconnessa con l’Assessorato che ne supporterà l’attività”.
La rete dei “risk manager” è stata presentata a Caltanissetta, davanti a oltre 500 esponenti del mondo sanitario regionale, nel corso del primo meeting regionale organizzato dall’Acrimas (associazione di risk manager di recente istituzione) dal titolo “Sviluppo della leadership, centralità del paziente e cultura della sicurezza, pilastri dell’attività assistenziale per governare il sistema salute in modo più efficace e sicuro”.
Oltre all’assessore Massimo Russo, sono intervenuti il presidente dell’Acrimas Giuseppe Camilleri, il direttore generale del Cefpas Pina Frazzica, il responsabile “qualità e sicurezza dei pazienti” del Ministero della Salute Alessandro Ghirardini, l’esperto della Progea di Milano Antonello Zangrandi, il responsabile “rischio clinico” dell’assessorato regionale della Salute Giuseppe Murolo, il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Paolo Cantaro, il segretario regionale di Cittadinanzattiva Giuseppe Greco e la responsabile del centro ricerca e formazione Ceref di Padova Piera Poletti.
Questo l’elenco dei risk manager che hanno già completato il corso (tra parentesi le aziende di riferimento): Antonio Artemisia (Policlinico di Messina), Giuseppe Camilleri (Asp di Enna), Maria Antonietta Campo (Asp di Caltanissetta), Antonio Capodicasa (Civico di Palermo), Pietro Civello (Buccheri La Ferla di Palermo), Anna Colombo (Garibaldi di Catania), Vincenzo Crisci (Asp di Siracusa), Giangaetano D’Aleo (Irccs Bonino Pulejo), Alberto Firenze (Policlinico di Palermo), Emilia Fisicaro (Asp di Catania), Antonino Giallanza (Asp di Messina), Tommaso Mannone (Villa Sofia – Cervello di Palermo), Salvatore Pettinato (Irccs Oasi di Troina), Umberto Privitera (Cannizzaro di Catania), Barbara Ragonese (Ismett di Palermo), Maria Carmela Riggio (Asp di Trapani), Giovanni Ruta (Asp di Ragusa), Giuseppe Saglimbeni (Policlinico di Catania).