Un modo di rammaricarsi per l’accaduto è palpabile nel tessuto sociale catenanuovese ed è allora che Catenanuova diventa una famiglia, così come lo
Un ragazzo, Federico, dal volto piacevole, con una squadra del cuore dal colore bianconero, la Juve, e la sua bandiera di tifoso ad avvolgerlo, mentre fuori sui muri esterni, la sua foto e tanti messaggi d’addio dai tanti compagni di scuola, in fila per guidare il corteo funebre stringendo fra le mani fiori bianchi.
“Catenanuova è davvero una grande famiglia, ma quando succedono – ha sottolineato la signora R.P – queste cose ti colpiscono diritto al cuore e con rabbia ti fanno riflettere, dando la colpa alle istituzioni spesso in netto ritardo nel prevenire disagi familiari, mal interpretando la necessità di avere il minimo indispensabile per un sostegno alimentare, un sussidio per affrontare la quotidianità e devo dire che qualche anno fa le associazioni, il banco alimentare, l’amministrazione comunale, erano maggiormente presenti nel valutare ed intervenire presso nuclei familiari in difficoltà ed è auspicabile nel futuro una maggiore attenzione”.
Carmelo Di Marco