Troina. «Voglio tranquillizzare padre Silvio: non depongo le armi. Se ci sono difficoltà me la sbrigo io!». Con questa battuta sabato sera il 90enne padre Luigi Ferlauto, fondatore e simbolo dell’Oasi Maria Santissima ormai da oltre 50 anni, ha voluto alleggerire il peso della responsabilità che graverà sulle spalle di padre Silvio Rotondo e significare che si tratterà di un passaggio di consegne graduale. «Questa consegna -ha detto padre Ferlauto di fronte alla gremitissima Sala dei 500 della cittadella dell’Oasi- è un grande dono che Dio ha fatto ai volontari esaudendo le loro preghiere. Se mi guardo indietro –ha continuato- vedo un lungo cammino fatto di opere- se guardo avanti vedo sogni bellissimi condivisi anche da padre Silvio al quale auguro di fare più di quello che ho fatto io».
«Lo consegno a questa comunità con tutta la ricchezza ed il bagaglio che si porta dietro–ha detto invece il vescovo Mons. Salvatore Muratore- Le sue guide dovranno essere la semplicità di Teresa del bambin Gesù e la profondità del vangelo». «Cu l’avia a diri –ha esordito padre Silvio- Dio fa la storia e ci stupisce sempre». Parlando della mega struttura di assistenza il sacerdote troinese ha detto: «Non dobbiamo delegare nulla, abbiamo bisogno che tutti prendano in mano quest’opera e facciano sacrifici per servire poveri e disabili. L’Oasi esiste solo per loro». Durante la celebrazione la comunità dell’Oasi ha regalato a don Silvio una casula ed il prelato ha fatto il gesto simbolico della lavanda dei piedi. Sono intervenuti anche il direttore generale della struttura di assistenza che ha sottolineato l’importanza di affiancare alla dimensione sanitaria quella spirituale ed il sindaco di Troina Salvatore Costantino il quale ha chiesto che venga costituita la consulta paritetica comune-Oasi e come vecchio amico del sacerdote ha ricordato il lavoro di don Silvio per far nascere la Caritas troinese.
Luca Capuano