Catenanuova. La giunta comunale del sindaco Biondi, composta dal vicesindaco Rino Lentini, Vincenzo Bua, Nicola Leocata, Laura Colica, perde un pezzo pregiato del proprio organigramma. Con le dimissioni dichiarate e protocollate ieri dall’assessore alla sanità, Luciano Privitera, si va ora avanti a ranghi ridotti e senza il Consiglio comunale, sostituito dal commissario straordinario dott. Onofrio Zaccone. Nell’incontro di martedì, tra Luciano Privitera, il sindaco Biondi, il suo vice Rino Lentini e Nicola Leocata, l’auspicato momento di riflessione fra le parti che però è sfociato nella ferma volontà delle dimissioni del Privitera che ha affermato: “Le direttive politiche del sindaco Biondi sono risultate, nel tempo, molto divergenti dalle mie, penalizzando oltremodo le esigenze del mio assessorato, che erano mirate ad offrire agli anziani, ai diversamente abili e alle fasce più deboli del nostro tessuto sociale, un servizio di assistenza efficace, diventato ora irrealizzabile, a detta del sindaco, per mancanza di fondi. Erroneamente, qualcuno ha inteso le mie dimissioni come risposta ad un ipotetico conflitto temporale fra il mio impegno professionale e quello amministrativo, ma non è così, poichè ad integrare la mia presenza professionale, oltre ad avere uno staff tecnico preparato, mi affianca da mesi, un 28enne laureato in medicina e chirurgia, specializzato in odontoiatria, protesi dentaria, che corrisponde al nome di Lucio Privitera, mio terzogenito. Me ne vado in punta di piedi, per ritornare con passi da gigante – ha sottolineato Privitera – precisando già sin da ora che non è mia intenzione candidarmi a sindaco, ma come semplice consigliere, poichè, per portare aiuto alle fasce più deboli, basta impegnarsi al di la dei ruoli occupati. Non ho potuto accettare – conclude il medico – che Regalbuto, per l’assistenza ha erogato 95 mila euro, Centuripe 220 mila, Casteldijudica 60 mila, Raddusa 60 mila, Catenanuova, zero euro, decretando già l’annullamento dell’assistenza domiciliare agli anziani e quindi un disimpegno della forza lavoro”.
Carmelo Di Marco