Valguarnera. Code infinite giornalmente all’ufficio postale anche per delle semplici operazioni che richiedono un minuto di tempo. Per pagare una semplice bolletta bisogna aspettare ore ore in fila tra mille imprecazioni. Per non parlare della distribuzione della posta che in alcuni quartieri avviene quando va bene ogni tre- quattro giorni, con grossi disagi per gli utenti che si vedono recapitare bollette da pagare (telefono, acqua, rifiuti) ma già scadute: vedi la zona San Giuseppe, via Veneto, via Sant’Elena, via Europa e parte di via Calabria. Tra l’altro Valguarnera ha solo una filiale alla quale accede anche la vicina zona industriale del Dittaino e adesso anche l’Outlet Village con gravi disagi per questi operatori. Una situazione paradossale che dura ormai da parecchi anni senza che si sia mai dato al problema la giusta soluzione. Ad occuparsi del problema è stato l’altra sera il consiglio comunale che ha votato un ordine del giorno che sarà inviato alle autorità preposte e alla direzione generale di Poste Italiane: “Dopo la privatizzazione- dichiara il capogruppo di maggioranza Giuseppe Speranza- i disagi di un tempo invece che diminuire si sono moltiplicati a causa dei tagli al personale dipendente, delle chiusure pomeridiane, della diversificazione delle attività postali. Più volte la direzione generale di Poste italiane ha ricevuto sollecitazioni da parte dello stesso personale, dei cittadini e delle istituzioni, ma puntualmente ha sottovalutato il problema. Anche questo civico consesso e il sindaco – fanno sapere – più volte sono intervenuti, convocando i vertici locali e provinciali per chiedere garanzie sul normale espletamento del servizio, ma senza alcun risultato.” Pertanto agli amministratori delle poste chiedono: di potenziare i servizi; di installare all’interno dell’ufficio un dispositivo elimina code mono sportello e multi sportello al fine di rendere più agevole l’accesso tenuto conto che buona parte dell’utenza è composta di persone anziane; di provvedere alla timbratura della posta recapitata, per evitare il pagamento delle more per il ritardo del recapito della corrispondenza; infine esprimono solidarietà ali lavoratori locali che sono loro a subire per primi i disagi derivanti da questa incresciosa vicenda.
Rino Caltagirone