Degrado nel centro di Troina

Troina. I consiglieri comunali Salvatore Barbirotto, Angelo Impellizzeri e Sebastiano Venezia hanno presentato all’amministrazione comunale l’interrogazione per sapere cosa intende fare per porre fine allo stato di degrado delle stradine del centro storico, che, per quasi tutta la loro lunghezza, non sono più larghe di un corridoio. I tre consiglieri indicano le strade dove – come si legge nella loro nota – «è presente da mesi, se non da anni, sporcizia di ogni specie nonché erbacce di ogni tipo che in alcuni casi intralciano il passaggio».
Queste strade sono: via Discesa degli Angeli,via San Nicolò Piazza, via Dell’Arte, via Bonfornello, via Baudo, via Idria, via Stazzone, via San Biagio, via Papa Urbano II e via Napoli Bracconeri. Ma è sulla via San Nicolò Piazza che i consiglieri Barbirotto, Impellizzeri e Venezia richiamano l’attenzione perché «è attraversata quotidianamente da centinaia di lavoratori e fruitori dell’Associazione Oasi Maria Ss Onlus dove si sono raggiunti livelli inaccettabili di degrado e sporcizia, con presenza di erbacce, escrementi di animali e persino materiali di risulta».
Con la loro iniziativa per sollecitare interventi immediati di pulizia di queste stradine, i tre consiglieri comunali pongono una questione di cui si parla dalla seconda metà degli anni ’80, quando la locale sezione del Pci e l’amministrazione comunale di sinistra (Pci e Psi) organizzarono, a poca distanza di tempo l’uno dall’altro, due distinti convegni sul recupero del centro storico al quale parteciparono qualificati urbanisti. L’amministrazione comunale di allora, guidata dal sindaco Franco Amata, diede persino l’incarico alla facoltà di architettura dell’Università di Firenze di redigere un piano di recupero del centro storico. Verso la metà degli anni 90, il piano di recupero elaborato dal gruppo di esperti guidato dall’architetto Manlio Marchetta, docente di Urbanistica presso l’ateneo fiorentino, fu consegnato al Comune. Dopo è come se, sulla questione del recupero del centro storico, fosse caduto un silenzio tombale. Se ne è tornato a parlare, ma solo a parlare, quando nel 2004, dallo studio preliminare per la revisione del Prg fato dal gruppo del prof. Paolo La Greca, venne fuori che Troina, a fronte di una popolazione di appena 10 mila abitanti, aveva un patrimonio edilizio in grado di accogliere 20 mila abitanti.
Dei 105 ettari del centro abitato, 16 ettari erano occupati dal centro storico. Dal 2004, il centro abitato, con la costruzione di nuove case e di interi quartieri, come quello del Castile, è ancora in espansione mentre la popolazione è diminuita di anno, fino ad scendere ai 9.683 di oggi, e l’abbandono delle case del centro storico non si è arrestato. Oggi, la questione del recupero del centro storico si ripropone in termini più problematici perché occorre pensare ad una nuova funzione di questo antico patrimonio edilizio concentrato in 16 ettari del centro abitato.

Silvano Privitera

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