I volti “arabi” che avrete modo di ammirare, apparentemente figure e volti di quotidiana intimità si manifestano come visioni dell’inconscio che pervade ciascuno di noi. Visioni e stimoli attraversati da attimi improvvisi di malinconia subito rimpiazzati dalla gioia della memoria e del ricordo spesso caro». Quella di Mariella Bellarosa è un’arte fatta di un gioco tra colori e materia che trasporta ai confini del suo mondo personale, dove le tracce del passato si confondono con l’attualità più cruda e imprevista: «Una pittura –continua Lazzerini- che non ha bisogno di nessun commento azzardato, ma di una attenta osservazione, per poter godere anche per pochi attimi di una grande e genuina sensibilità artistica». Tra le opere esposte spiccano sicuramente “Scorcio Arabo”, “l’Ultima Cena” e una serie dei “ volti arabi” tanto cari all’artista agirina.
Luca Capuano