Valguarnera. Consiglio comunale approva statuto nuova Srr
Valguarnera - 29/06/2011
Valguarnera. Approvato all’unanimità dal consiglio comunale lo statuto della nuova Srr (società di regolamentazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani). Esso permetterà l’avvio di una contrattazione privata tra i Comuni e le Società d’ambito, con costi regolati dal tariffario regionale in corso di approvazione; di uniformare i costi che dovranno discostarsi al massimo del 5% della media nazionale e di dotarsi ogni Ente, di un piano di raccolta differenziata che rappresenterà la vera sfida nei prossimi anni. “ Aver votato da parte nostra lo statuto –afferma il capogruppo di maggioranza Giuseppe Speranza- significa contribuire a chiudere definitivamente l’esperienza tragica degli Ato in Sicilia che ha prodotto gravi danni. Le resistenze verso le Srr in diversi comuni della provincia, sono dovute ad interessi clientelari ai quali nessuno vuole rinunciare.” Nella stessa seduta è stato approvato anche il piano economico finanziario dei rifiuti per i quali a breve si riceverà la tariffa 2011. Il consiglio su proposta del gruppo di maggioranza ha bocciato all’unanimità il piano finanziario proposto dall’Ato che prevedeva per il comune un costo di 908.000 euro + iva, che avrebbe comportato un costo suppletivo a carico di ogni cittadino di quasi 3,50 euro a metro quadrato. Ne ha approvato invece un altro pari a 580.00 euro, conforme a quello del 2010, che prevede tra l’altro, una riduzione della tariffa di circa il 55%. Su quest’ultimo punto ha votato contro il capogruppo MpA Enrico Scozzarella che proponeva un piano finanziario ancora più snello, di 300.000 euro circa. Per Speranza la proposta di Scozzarella era irricevibile in quanto il costo di 580.000 euro non poteva essere abbassato oltremodo, perché c’erano da coprire costi fissi ineludibili. Per Scozzarella invece “allo stato il servizio di smaltimento è più scadente degli anni precedenti e che tutto il territorio è pieno di sporcizia e di erbacce. Il mio intento di un’ulteriore riduzione dei costi –sottolinea- è stato vanificato dalla legge dei numeri consiliari, mortificando così l’interesse collettivo”.
Rino Caltagirone