Enna. Inanellati a Pergusa100 volatili appartenenti a varie specie
Enna-city - 21/06/2011
Enna. Nei giorni scorsi, presso la riserva naturale speciale del lago di Pergusa, si sono svolte le operazioni di inanellamento. L’anello è stato apposto a poco più di 100 volatili appartenenti a varie specie, mentre altri 16 uccellini, già inanellati, sono stati ricatturati e semplicemente controllati. Tra gli uccelli inanellati tanti Passeri e Cannaiole, queste ultime sono uccelli tipici del canneto; esse sono specie migratrici transahariane che raggiungono i siti di nidificazione, tra cui Pergusa, tra la fine di aprile e i primi di maggio dove costruiscono il nido ancorato alle canne e ben mimetizzato nel folto di questo ambiente. Essi ripartono da Pergusa a fine estate per raggiungere l’Africa.
Altre specie inanellate sono state l’Usignolo di Fiume, la Cinciallegra (nella foto di R. Termine), la Sterpazzolina, il Cardellino, il Verdone, la Rondine, la Tortora e il Tarabusino. Di quest’ultimo, che negli anni ottanta contava la colonia più grande dell’Isola, è stata documentata, già da qualche settimana, la nidificazione con il rilevamento di uova nel nido. Tra l’altro ai tre nidi di Airone cenerino, già presenti, se ne è aggiunto un quarto, facendo ben sperare nella costituzione della Garzaia ovvero il luogo dove gli Ardeidi, la famiglia a cui appartiene l’Airone cenerino, nidificano collettivamente, raggruppandosi in colonie con nidi molto vicini fra di loro.
Diversi sono gli uccelli, come Folaghe, Gallinelle d’acqua, Polli sultani, Svassi maggiore, Moriglioni, etc., che continuano a nidificare al Lago, di cui spesso è possibile osservare i pulli al seguito della madre.
L’attività di inanellamento presso la Riserva è promossa sin dal 2003 dall’Ente Gestore, la Provincia Regionale di Enna, ed è inquadrata nell’ambito dello studio sull’ornitofauna di Pergusa coordinata dal prof. Bruno Massa, ornitologo di chiara fama dell’Università di Palermo. Le operazioni sono state svolte dall’inanellatore Giovanni Cumbo (autorizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente), coadiuvato dalla Dott.ssa Rosa Termine, biologo dell’Università Kore di Enna.