Agira. Le reliquie di san Filippo a Zebbug (Malta)
Agira - 16/06/2011
Agira. Sono sgorgate lacrime di commozione sui volti dei cittadini maltesi di Haz – Zebbug lo scorso 10 giugno al momento dell’arrivo in paese dell’urna delle reliquie di San Filippo d’Agira. Per la prima volta la cassa d’argento costruita nel 17° secolo per contenere i resti del santo siriano ha toccato il suolo di Malta in occasione della tre giorni della festa che si celebra ogni anno dal 10 al 12 giugno nella cittadina che dal 1997 è gemellata con Agira.
L’urna è stata accolta nella mattinata di venerdì tra due ali di folla.
Dopo gli inni nazionali è intervenuto il sindaco di Zebbug Alfred Grixti che ha dichiarato: “portare l’urna qui è stato difficilissimo ma Dio ha voluto che ciò avvenisse. Speriamo che non sia l’ultima volta visto che con gli agirini condividiamo una grande devozione e intratteniamo da anni rapporti di amicizia”. Poi la cassa è stata affidata ai devoti locali che l’hanno portata in processione mentre un nutrito gruppo di bambini festanti ha lanciato fiori al passaggio del corteo che si è fermato presso la chiesa della Madonna delle Grazie. Il giorno dopo è avvenuta la solenne traslazione delle reliquie dalla chiesa di S. Maria degli Angeli alla chiesa arcipretale e qui è iniziata la messa vespertina in latino accompagnata dal coro polifonico e dal suono di violini. Domenica poi la processione solenne con l’urna e l’enorme statua in bronzo del santo iniziata alle 19 e conclusasi alle 22. Il ricco programma di festeggiamenti ha previsto anche gli spettacolari fuochi d’artificio organizzati e finanziati dai club locali “San Filippo” e “12 Maggio” che quest’anno festeggiavano rispettivamente il 160° e il 50° anniversario di fondazione.
Far uscire l’urna dalla Sicilia è stata un’impresa: l’iter è iniziato a marzo e sono serviti i nulla osta della Santa Sede, della soprintendenza ai beni culturali e dell’assessorato regionale ai beni culturali. Per le stranezze della burocrazia regionale due medici legali hanno dovuto attestare che si trattava di resti umani e due fedeli si sono dovuti addirittura registrare come parenti del santo per permettere l’uscita delle ossa dal territorio isolano. «Nonostante queste peripezie è stata un’esperienza bellissima – dichiara il presidente dell’associazione maschile di San Filippo Valerio Pelleriti – abbiamo conosciuto una festa diversa dalla nostra con momenti gioiosi laici alternati a momenti di pura religiosità. Ringrazio don Silvio Rotondo e quanti ci hanno aiutato in questa splendida avventura». La devozione dei zebbugini a San Filippo affonda le radici nel 1436 quando un commerciante siciliano, “Filippo il catanese” comprò il terreno su cui costruire la chiesa cittadina a patto che fosse dedicata al santo taumaturgo.
Luca Capuano
Nella foto: da sinistra l’arciprete di Zebbug Daniel Cardona, il sindaco di Agira Gaetano Giunta, il sindaco di Zebbug Alfred Grixti ed il parroco dell’abbazia di Agira don Silvio Rotondo