“Sono quattro i questiti referendari del 12 /13 giugno e tutti importanti, così tutte le associazioni, partiti e comitati spontanei sono già all’opera per consentire il superamento del 50% +1 dei votanti e per fare una scelta oculata”. In tal senso si colloca quanto riferito dal responsabile di tutti i comitati cittadini ennesi, Carlo Garofalo: “avevamo lanciato un appello a tutti i Sindaci e Consigli Comunali della Provincia di Enna per convocare consigli comunali in sessione straordinaria, aperti al contributo dei comitati territoriali per discutere e dibattere il tema dell’acqua. Non tutti i Comuni hanno risposto al nostro appello. In questo caso ringraziamo il Presidente del Consiglio comunale, i consiglieri, il Sindaco e gli assessori di essersi fatti carico e promotori di tale iniziativa che diventa ancora più nobile per la unanimità avuta. Un plauso alla classe dirigente centuripina che dimostra la propria grandezza proprio nel momento in cui è chiamata a discutere di problemi che non si rifanno alle appartenenze politiche. E’ un buon segnale che si lancia ai cittadini, alle forze politiche ed ai giovani, infatti, per stasera alle ore 18,30 è stato convocato un Consiglio Comunale a Centuripe con all’o.d.g. il problema “acqua bene comune” e la campagna referendaria sui due quesiti sull’acqua. Questa sessione di Consiglio Comunale è stata voluta da tutti i consiglieri comunali, dal Sindaco Biondi e dalla Giunta Municipale e nota positiva ed importante il dibattito sarà aperto al contributo dei rappresentanti del comitato referendario locale e dal comitato referendario provinciale. In tal senso è previsto un intervento sul tema “2 SI per l’acqua bene comune”. Richiesto, dunque, il massimo coinvolgimento di tutti i cittadini chiamati al voto sul problema acqua bene di tutti”. “Sicuramente – continua Garofalo – al termine dei lavori consiliari verrà proposta la votazione di un ordine del giorno nel quale verranno inseriti alcuni temi di questa campagna: 1) l’impegno a modificare lo statuto per dichiarare l’acqua un bene non mercificabile e sottrarla alle leggi di mercato; 2) l’adesione alla campagna referendaria per i due si per l’acqua pubblica; 3) la moratoria nella consegna delle reti per quei Comuni che ancora non l’hanno fatto, in attesa del risultato referendario; 4) il sostegno alla legge di iniziativa popolare ferma all’ARS che prevede il ritorno della gestione ai Comuni o consorzi tra Comuni”.
Carmelo Di Marco