Enna Calcio: Un’altra condanna dall’arbitro, ma i giocatori devono fare di più

Ancora una vergogna, ancora un torto, ancora una scandalo e ancora una partita persa per l’Enna che anche contro il Santa Croce deve abbassare la criniera dinanzi ad una terna arbitrale che fa ciò che gli pare meglio. Risultato di tale atteggiamento è che l’Enna perde 1-0 con un rigore inventato al 63′, mentre al 93′ un fallo evidente in area su Colo non viene assegnato scatenando l’ira degli ennesi e del tecnico Guido De Maria che a fine gara ha un diavolo per capello: “Se fosse per me non andrei a Spadafora tanto hanno deciso tutto, forse qualcuno non vuole l’Enna in Eccellenza altrimenti non riesco a spiegarmi come possano accadere sempre certe situazioni”. È un fiume in piena De Maria a fine partita dopo aver assistito all’opera distruttiva della terna arbitrale.

“Strattonamenti di quel genere in area ce ne sono a decina eppure l’arbitro ha inventato tutto” dice il tecnico sul rigore vittoria assegnato al Santa Croce: “Su un nostro giocatore invece c’era un rigore sacrosanto non assegnato e allora mi chiedo: perchè?”.

E se lo chiede anche il capitano Michele Fiaccaprile ammonito nei primi minuti per simulazione: “L’arbitro ha motivato il rigore dicendo che l’attaccante è stato cinturato, è incredibile perchè la palla era da tutt’altra parte, sono indignato”. E ad essere indignati sono anche i tifosi che puntano il dito contro gli arbitri e il “Palazzo” rei di voler l’Enna retrocessa.
Con questa sconfitta, effettivamente, l’Enna è ad un passo dalla Promozione, perdere a Spadafora domenica darebbe la matematica certezza. Ma non si arrende il tecnico gialloverde: “Restiamo concentrati perchè non cambia nulla. Noi andremo a Spadafora per vincere e giocarci tutto l’ultima giornata. Fino a quando la matematica ci da speranza noi dobbiamo lottare”. Domenica però dovrà vedersi un’alta squadra perchè quella di ieri ha fatto ben poco per vincere: “Oggi (ieri per chi legge) abbiamo sentito lo sforzo di domenica scorsa, ma è chiaro che andremo a Spadafora per giocare la nostra partita, faremo una battaglia e non regaleremo nulla, certo – aggiunge Michele Ficcaprile -, speriamo che ci sia la stessa tutela che si vede ad Enna”.

Sarebbe a questo punto opportuno che la società si faccia sentire duramente sia con la Lega che con il responsabile degli arbitri per esigere quel rispetto che fin qui è mancato all’Enna. I giocatori, da parte loro, dovranno dimostrare di meritare la maglia gialloverde perchè ne va anche del loro onore salvare l’Enna. Sicuramente non valgono di meno rispetto ai giocatori della Spadaforese, ma dovranno dimostrarlo sul campo con il mordente giusto, la giusta rabbia e quell’orgoglio di dover salvare l’Enna che rappresenta un capoluogo di provincia ed ha alle spalle un passato glorioso che non può essere gettato alle ortiche in questo modo. Allo stesso modo anche la società in questi giorni dovrà stringersi intorno alla squadra e proteggerla.

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redazione-vivienna