Enna. Amianto ex miniera Pasquasia: controlli dell’Asp
Enna-Cronaca - 10/03/2011
Enna. Mentre la Procura della Repubblica va alla ricerca di elementi probanti che consentano di chiudere l’inchiesta aperta, l’Azienda sanitaria provinciale sta trattando le problematiche ambientali, legate allo sversamento di olio dielettrico nell’area del sito minerario, inviando alla Provincia regionale, all’Arpa di Enna, alla Prefettura, al comune capoluogo, competente per territorio, all’Asp di Palermo, una relazione agli enti interessati, elaborata dal dottore Salvatore Madonia, responsabile del servizio. Nel constatare la presenza di “vari manufatti, impianti ed attrezzature, lasciati in abbandono che costituiscono rifiuti di origine pericolosa perché si tratta di lastre di cemento amianto, quindi pericolo per l’ambiente e per la salute della popolazione circostante in quanto le fibre di amianto aerodisperse, rappresentano causa di malattie neoplastiche gravi per l’uomo. Le campagne semestrali di monitoraggio delle fibbre aerodisperse di amianto hanno evidenziato valori di concentrazione inferiori ai limiti si soglia (2000 fibre per metrocubo); inoltre l’Arpa di Enna, dopo le verifiche analitiche, ha accertato che nell’olio dielettrico sono presenti soltanto idrocarburi pesanti e, tenuto conto della litologia del sottosuolo, appare improbabile che l’olio dielettrico possa fuoruscire dal perimetro del sito minerario e contaminare le acque superficiali presenti a valle della miniera. Per i responsabili dell’Azienda sanitaria appare utile effettuare le misurazioni delle fibre aerodisperse e l’esame delle condizioni dell’amianto presente nell’ambiente al fine di stimare il rischio di rilascio di fibre dal materiale con cadenza almeno semestrale da parte di un organismo pubblico come l’Asp di Palermo. Il monitoraggio, secondo il dottor Madonia, non può rappresentare da solo “criterio adatto per valutare il rischio di rilascio di fibre, non si ottengono informazioni sul pericolo che l’amianto possa deteriorarsi o essere danneggiato nel corso delle normali attività”. Il dottor Madonia paventa l’ipotesi che, in caso di danneggiamenti, spontanei o accidentali, si possono verificare rilasci di elevata entità, che, essendo occasionali, possono non essere rilevati in occasione del campionamento. Viene suggerito di compilare un’apposita scheda di sopralluogo, separatamente per ciascuna area dell’insediamento in cui sono presenti materiali contenenti amianto.