Enna. Rinvio a giudizio per il consegnatario del sito minerario di Pasquasia

Enna. Prosegue l’inchiesta da parte della Procura della Repubblica sullo stato dell’inquinamento della miniera di sali potassici di Pasquasia, e giovedì mattina, su disposizione del Procuratore della Repubblica, Calogero Ferrotti, si è proceduto ad una ricognizione esterna del sito con operazioni di rilevamenti tecnici e strumentali con particolare riferimento alla presenza di ingenti quantitativi di elementi strutturali e di sfabbricidi in cemento amianto, compreso il monitoraggio esterno di eventuali livelli di radioattività della zona, mediante specifiche apparecchiature di ultima generazione. Per l’occasione è stato utilizzato un elicottero dei Carabinieri di Catania che, oltre ad effettuare una ricognizione aerea, ha avuto la possibilità di effettuare un rilevamento fotoplanimetrico aggiornato del sito minerario e delle zone circostante. “Lo abbiamo fatto – sottolinea il Procuratore Ferrotti – per renderci conto di quale è la situazione alla luce dei danneggiamenti ad opera di ignoti ed anche per avere un quadro, il più esatto possibile della situazione”.
Tra le novità più interessanti c’è la costituzione di un apposito pool investigativo, che è composto da diverse forze dell’ordine, presenti nel territorio, quali la Digos, il comando provinciale dei Carabinieri, il Nucleo provinciale del Corpo Forestale e la Polizia provinciale, che già hanno operato sul problema Pasquasia.
Sotto il coordinamento del Procuratore Ferrotti e del Sostituto Marina Ingoglia, il pool investigativo sta operando, secondo le rispettive competenze e specificità, su Pasquasia, usufruendo della collaborazione delle Asp di Palermo ed Enna, dell’Arpa provinciale e dei Vigili del fuoco del comando provinciale.
“Viogliamo un monitoraggio aggiornato – ha proseguito il Procuratore della Repubblica ennese – sulla natura ed entità dei possibili fenomeni di inquinamento idrico, atmosferico e dei suoli; sui conseguenti pericoli per la salute pubblica e l’ambiente. Il sopralluogo, effettuato giovedì alla presenza anche delle Asp di Enna e Palermo, dei rappresentanti del Distretto Minerario di Caltanissetta e del Commissario delegato per le emergenze bonifiche ha consentito di evidenziare la presenza di ingenti quantitativo di elementi strutturali e di sfabbricidi di amianto, della zona inquinata dall’olio dielettrico”.

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redazione-vivienna