Enna Calcio: Che rabbia per gli ennesi!

Enna. Non riesce più a rialzarsi l’Enna che perde anche con il Città di Messina, ma questa volta è una sconfitta che brucia perchè è uno stop che i gialloverdi non avrebbero meritato. Quando in passato l’Enna ha perso è stato dato merito agli avversari e le giuste critiche agli ennesi, ma con il Città di Messina a decidere il 3-0 sono state le decisioni dell’arbitro Fichera e l’ingenuità dell’Enna dopo il gol dello 0-1. Per un’ora l’Enna ha giocato alla pari degli ospiti creando più occasioni da gol, ma ancora sotto porta i giocatori gialloverdi faticano ad essere precisi. Si è detto per un’ora. Sì, il tempo che l’arbitro ha impiegato per assegnare un rigore al Città di Messina per un fallo di Sireci poi espulso.

Ma non è stato il solo perchè tre minuti dopo l’ha seguito Bertuccio espulso per condotta violenta. E qui l’inizio del cataclisma ennese che ha dato il via libera agli ospiti. E dire che ieri la squadra del nuovo corso targato Luca Cannistraro aveva anche strappato gli applausi dei propri tifosi che hanno avuto modo di vedere un’Enna diversa dal passato. Più gioco, più cattiveria, ma poi – come ha detto Cannistraro a fine gara – sono arrivati «dei colpi di genio» che hanno cambiato volto alla partita.
«Posso capire il rigore, che resta dubbio, ma l’espulsione non la comprendo – dice il tecnico deluso -. Ai ragazzi non posso dire nulla, fino al 60′ hanno giocato bene, ma dobbiamo essere più cinici, non possiamo sbagliare due occasioni da gol limpide (di Rianudello ndr), non si possono regalare partite del genere». A schiumare di rabbia anche i dirigenti, da Cannarozzo a Spallino che a stento trova la forza per parlare: «Non si può andare avanti così, in passato abbiamo fatto degli errori e abbiamo pagato, ma così non va bene, vogliamo rispetto» dice il dirigente che si è detto demoralizzato.

Scuro in volto anche l’attaccante Nicola Cosimano: «Fino a quel punto (al rigore degli avversari ndr) avevamo giocato bene e abbiamo avuto delle occasioni per andare in vantaggio poi sono arrivate le espulsioni e a quel punto non puoi più giocare con serenità. Un rigore di quel genere – dice Cosimano commentando il rigore concesso agli ospiti – nella mia vita non l’ho mai avuto, poi».

Dovuta incassare la sconfitta, l’allenatore Luca Cannistraro deve pensare già alla prossima trasferta con il Real Avola: «Le conseguenze di questa sconfitta le sentirò soprattutto domenica perchè sarò senza difensori centrali e obbligato a inventare la formazione. Purtroppo quando prendiamo gol perdiamo la testa e questo non può succedere, comunque da questa gara dobbiamo prendere quanto di buono fatto per un’ora». Sull’assenza di centrali difensivi il tecnico ha aggiunto: «Alla società ho detto che se c’è qualcuno disponibile dovremmo prenderlo, ma non è così facile». Intanto l’Enna dopo questa sconfitta rimane sola al penultimo posto e sempre più a rischio retrocessione.

LA PARTITA
Cominciamo subito col dire che, ieri, il Città di Messina ha raccolto più di quanto effettivamente meritasse e che in questo ha messo del suo l’arbitro Fichera che ha dato al match un indirizzo diverso da quanto stava realmente accadendo e dimostrandosi inadatto per la categoria. L’altro dato che è venuto fuori è la sesta sconfitta dell’Enna, la seconda per il nuovo allenatore Luca Cannistraro. Il 3-0 finale punisce più del dovuto l’Enna che contro i più quotati messinesi avrebbe meritato di più perchè ha giocato bene, forse la migliore gara stagionale. Questo fino a quando l’arbitro Fichera ha deciso di assegnare, al 62′, un rigore per un fallo che gli ospiti neanche avevano chiesto e che ha provocato il rosso a Sireci. Un gol che ha tagliato le gambe all’Enna che ha poi perso la testa con l’espulsione di Bertuccio e il via libera ad altri due gol. E dire che l’Enna per un’ora aveva giocato bene, forse meglio dei quotati avversari, difendendosi con ordine e creando anche azioni da gol come quella divorata da Rinaudello al 4′ quando di piatto spedisce incredibilmente fuori ad un metro dalla porta. Il centrocampista ennese si ripete al 23′ perdendo il tempo per la conclusione. Il Città di Messina è macchinoso, cerca troppo l’accademia e nel frattempo non si rende pericoloso; solo al 28′ Saia si sporca i guanti, mettendo in angolo, su Pirrotta.

La gara prende una piega diversa nel secondo tempo perchè mentre le due squadre si studiano e, all’onor del vero giocano correttamente, l’arbitro Fichera, il cui voto è nettamente al di sotto della sufficienza, fischia un rigore per fallo di Sireci su Calcagno. Decisione più che dubbia che il Città di Messina non si fa scappare con Buda che realizza. Qui inizia un’altra partita con l’Enna che rivede gli spettri del passato e si vede al 65′ con l’espulsione di Bertuccio per aver messo le mani in faccia all’avversario. Con gli ennesi ridotti in nove il Città di Messina ha praterie davanti a sé tanto da trovare il raddoppio con Pirrotta al 73′ ed il tris di Buda che insacca di piatto. Nel mezzo di questi due gol i miracoli di Saia sugli attaccanti messinesi. Qui la gara può definirsi chiusa con il Città di Messina che fa melina in campo tanto che al minuto 87 l’arbitro ferma per qualche istante la gara richiamando i capitani avvertendoli di sospendere il match per condotta antisportiva visto che gli ospiti non oltrepassano più la loro metà campo. Sarebbe stato opportuno ricordare a Fichera che tale situazione è stata creata proprio da lui e dalle sue decisioni e non è un caso se a fine partita l’arbitro sia stato il primo ad uscire dal campo portandosi dietro una buona dose di fischi.

Insomma in trenta minuti è successo veramente di tutto al “Gaeta” dove i dirigenti e la squadra ennese schiumano di rabbia per un trattamento dubbio, e continuo, da parte degli arbitri in questa stagione.

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redazione-vivienna