Si verificano ingenti perdite di percolato dalla discarica sita in contrada Scalisa tra Piazza Armerina e Barrafranca. Chiusa nel 1999, a seguito di un sequestro ordinato dalla Magistratura, la discarica, che ha ricevuto i rifiuti solidi urbani del Comune di Piazza Armerina, non sembra essere in totale sicurezza. Il cancello di ingresso lasciato aperto, una parte della recinzione divelta, molti rifiuti ingombrano la sede del ruscello sottostante e, cosa più grave, il percolato, liquido nocivo prodotto dalla decomposizione dei rifiuti solidi urbani, fuoriesce da un pozzo e inquina le acque dei torrenti a valle. La denuncia della grave situazione in cui versa la discarica di contrada Scalisa, in gestione post mortem nella competenza del Comune di Piazza Armerina, è arrivata da alcuni agricoltori proprietari di terreni viciniori. Gli stessi agricoltori da tempo denunciano il serio rischio che il percolato possa inquinare le falde acquifere e i terreni circostanti. La legge impone che il percolato, prodotto della decomposizione dei rifiuti e della dissoluzione nelle acque piovane, sia captato in apposite vasche di contenimento e opportunamente trattato in impianti di depurazione o di incenerimento debitamente autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi. Tutto ciò è stato determinato in relazione alla pericolosità della composizione in inquinanti e metalli pesanti del liquido di risulta delle vasche di discarica dei rifiuti.
Alcuni agricoltori della zona hanno avuto il coraggio di denunciare questa situazione e chiedono un immeditato intervento da parte dell’amministrazione comunale prima che le cose possono degenerare ulteriormente mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. I vasti terreni che si trovano attorno all’area della discarica sono quasi tutti votati a produrre il grano e il ruscello che a ridosso della discarica, a stretto contatto, con alcuni di questi terreni è ricco di percolato che fuoriesce visibilmente da uno dei pozzi della discarica.
Oggi la discarica Scalisa è stata dissequestrata dalla Magistratura ma non è più a norma e pertanto deve essere gestita secondo il protocollo previste per le discariche esaurite. La città di Piazza Armerina ha ottenuto di portare i propri rifiuti solidi urbani nel Comune capoluogo di provincia nella discarica di Cozzo Vuturo, ma resta in carico al Comune la responsabilità del controllo dei siti dismessi, quello di Scalisa e la vecchia discarica di Muliano, la cui situazione, a quanto sembra, sarebbe ben più grave di quella di Scalisa. Ma su queste discariche dismesse l’attenzione degli amministratori è piuttosto carente eppure la loro pericolosità ambientale è davvero rilevante.
Guglielmo Bongiovanni