Enna. Saranno 96 i cantieri di lavoro per disoccupati che sono stati assegnati ai venti comuni della provincia di Enna con un finanziamento da parte dell’assessorato regionale al Lavoro, diretto da Andrea Piraino, di 10 milioni 613 mila euro, provenienti da fondi europei, quindi con una maggiore possibilità di controllo. In Sicilia complessivamente i cantieri di lavoro saranno 1750. Ogni cantiere avrà un finanziamento di 115 mila euro e potrà avere un organico di 20 unità lavorativo, di cui un direttore, pagato a 65 euro al giorno, un assistente pagato a 55 euro al giorno, un muratore con una paga di 50 euro al giorno e 17 operai, pagati a 45 euro al giorno più gli assegni familiari. Dei 96 cantieri di lavoro per disoccupati, assegnati ai venti comuni della provincia, 7 ciascuno spettano a Enna e Piazza Armerina, 6 a Barrafranca, Leonforte e Nicosia, 5 ad Agira, Aidone, Assoro, Catenanuova, Centuripe, Pietraperzia, Regalbuto, Troina, Valguarnera e Villarosa, 4 a Gagliano, 3 a Calascibetta, 2 a Cerami, Nissoria, Sperlinga. L’assegnazione dei cantieri avviene tenuto conto dell’entità della popolazione. I cantieri dureranno tre mesi e il prelievo delle unità lavorative avviene, rispettando una graduatoria che si trova presso lo Scica o ex ufficio di collocamento. L’iter procedurale ha voluto evidenziare che le unità lavorative vengono prelevati dalle graduatorie e per questo motivo si faranno dei bandi ad evidenza pubblica, soltanto direttore ed assistente vengono scelti dall’amministrazione comunale. Le graduatorie attuali sono quelle costituite da giugno a dicembre 2010, mentre l’iscrizione nelle graduatorie da parte dei lavoratori scade il 31 gennaio e le richieste dei comuni per avere i cantieri scadono nell’aprile del 2011. Potranno iscriversi i lavoratori disoccupati che vogliono essere chiamati nei cantieri, che si apriranno subito dopo la chiusura di questi che stanno per entrare in attività. I cantieri dovranno essere istituiti ed opereranno per il miglioramento urbano, per la manutenzione straordinario di opere di pubblica utilità , miglioramento del verde attrezzato, ripristino di buche, lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche, miglioramento delle scuole di dipendenza comunale, sistemazione di cimiteri. Altro particolare, sottolineato da Lorenzo Granata, funzionario dell’assessorato regionale al Lavoro, è che tutto il materiale necessario per effettuare i lavori, i comuni lo dovranno prendere da imprese che operano nel territorio comunale. Il fatto che i fondi arrivano dalla Comunità Europea sta a significare che ci saranno continui controlli sia sul lavoro che si sta svolgendo sia sulla presenza dell’unità lavorative tanto è vero che ci sarà un registro delle presenze. Al controllo saranno interessati sia gli ispettori dell’Ufficio del lavoro sia la Guardia di Finanza. I lavori dei cantieri dovranno essere ultimati a chiusura del cantiere in caso contrario i comuni non riceveranno i fondi stanziati dalla Comunità Europea; lo stesso assessorato regionale al Lavoro farà dei controlli periodici in tutti i comuni per constatare lo stato dell’arte.