Congresso MCL Sicilia
Enna-Cronaca - 28/11/2010
Il congresso del Movimento cristiano dei lavoratori della Sicilia, celebratosi a Palermo e presieduto dal segretario generale Tonino Inchingoli, ha eletto Presidente Anna Maria Manno di Caltanissetta, Vice Presidente Mario Bonarrigo di Messina, Segretario Regionale Giorgio D’Antoni di Trapani, Amministratore Cipriano Sciacca.
All’ampio dibattito, preceduto dalle relazioni dei dirigenti nazionali Tonino Di Matteo, Vice presidente MCL e l’intervento dell’assistente centrale del movimento, mons. Francesco Rosso hanno partecipato tra gli altri, Daniela De Luca della CISL, ( che ha portato il saluto di Bernava) Giuseppe Russo della Confcooperative, Tonino Inchingoli, Nicola Papa, il consigliere generale Pippo Previti, Enzo Sardo, Decio Terrana, Enzo Di Stefano, Mario Bonarrigo, Fortunato Romano, Ferdinando Russo, Giorgio D’Antoni, Marco Belluardo, Giovanni Mangano, Giuseppe Bottaro e Giovanni Sinacori.
Tra i presenti Laura Bisso, dell’associazione “Palermo nel Mondo“ e rappresentante di Sicilia Mondo, la rivista internazionale diretta dall’avv.Mimmo Azzia, il delegato regionale dei giovani Gabriele Prestipino e Giuseppe Guzzardi di Siracusa, l’avv.Ettore Lombardo ed il Presidente Avv.Pietro Milano di Caltanissetta, il consigliere generale Vincenzo Ronci, gli assessori Cafiso e Centonze di Castelvetrano, il regista del settimanale informatico Arte e Cultura, Alberto Russo, il prof.Serafino Scorsone del Serra Club di Monreale, il poeta Chiaramonte, il prof.Emanuele Bisso del Cesifop, l’assistente MCL Mons.G.Pisciotta delegato della diocesi di Mazara del Vallo, che ha portato il saluto dell’arcivescovo Mons.Mogavero.
E dalla Sicilia è venuta la riconferma della identità di Movimento cristiano, a quasi quaranta anni dalla sua fondazione, nel solco della gloriosa e travagliata vicenda delle ACLI, l’associazione operaia e contadina del primo dopoguerra, capillare organizzazione del mondo del lavoro, che ha contribuito a consolidare la democrazia politica del Paese partecipando alla vita politica e sociale delle comunità ed alla azione educativa e religiosa della Chiesa, nella difesa della dignità della persona umana e dei diritti dei lavoratori.
Nato, per Giovanni Paolo II,”come sofferta e responsabile diversificazione in un momento storico difficile”, il MCL ha costituito, nella storia del movimento operaio cristiano un’espressione concreta della pluriformità delle aggregazioni laicali impegnate nell’annuncio del Vangelo e nella applicazione alla vita della dottrina sociale della Chiesa.
Se il riferimento a tale dottrina, dalla Rerum Novarum di Leone XIII alla Centesimus Annus, alla Caritas in Veritate di Benedetto XVI, segna l’attenzione e la cura della Chiesa ai problemi dei lavoratori e delle loro famiglie, per la loro crescita in ogni realtà storica, si comprende la
testimonianza del Movimento all’impegno formativo, alla proposta sociale solidaristica, alla caparbia volontà di un rapporto responsabile, da laici credenti, nella Chiesa, popolo di Dio.
Il MCL si propone, così, sin dalla sua origine, coprotagonista del recupero di una unitarietà di azione e di presenza sociale all’interno dell’ecclesialità ed ha trovato fecondo riferimento nell’Esortazione Apostolica Christifideles laici.
Ed oggi partecipa alla sfida della cristianità italiana davanti ad una società, che vive in tutto il territorio le grandi crisi economiche, etiche, culturali, familiari, politiche e religiose.
Senza alcuna pretesa, come afferma ” Famiglia cristiana” nel suo editoriale, di essere solo i laici cristiani“i salvatori della patria,” che hanno sempre più la consapevolezza che “l’Italia non potrà uscire dalla difficile situazione, in cui si trova senza l’apporto dei cattolici. Era parso a molti, all’indomani della crisi, che ha posto fine alla democrazia Cristiana, che altre forze potessero prenderne il posto. E che, come accade in certi giochi, i cattolici potessero “saltare una posta, riservandosi una pausa di attesa, per curare la loro formazione e operare nel campo del volontariato e del sociale.
Così non è stato. E’ venuto quasi del tutto meno l’apporto dei credenti, il paese si è trovato più povero e inquieto e le istituzioni prive di partecipazione popolare e di controlli democratici.
Il MCL ha vissuto questo tempo, ha ricordato il Vice presidente nazionale Di Matteo, ha sviluppato il volontariato ed i suoi servizi sociali, ed oggi ,nella massima sintonia con le preoccupazioni della Chiesa, di cui si sente parte integrante, rivolge tutto l’interesse culturale ed organizzativo dei suoi congressi, convegni, seminari, forum, ai grandi temi della cristianità ed ai doveri di cittadinanza nei territori e nelle regioni del Paese, specie dove maggiori, come in Sicilia , sono i bisogni economici, sociali, etici, di libertà e di lavoro, così presenti nelle tematiche e nelle attenzioni della sede nazionale del movimento.
Nato, storicamente da una scissione delle ACLI, nel momento più difficile, ora felicemente superato, della storia di questa Associazione, dalla quale provengono alcuni dirigenti attuali da Costalli a Inchingoli, a Bersani, a Nino Romano, ad Enzo Auteri, a Ninni Fiore, (ricordato dal congresso) a Martino, a Leonetti, a Ferdinando Russo, a Nicola Papa, ad Enzo Di Stefano, il MCL si fa partecipe nel paese della difesa unitaria dei valori della persona, verso valide e nuove iniziative sociali culturali, di cittadinanza, quali i Servizi propri di Patronato, CAF, Assistenza tecnica, EFAL e la partecipazione nelle Consulte delle Aggregazioni laicali e nel Forum di recente costituzione tra il MCL, la CISL, la Confcooperative, le ACLI, la Compagnia delle Opere, la Confartigianato.
Ed oggi tutto il Movimento persegue l’obiettivo, alimentato negli anni della sua crescita e resosi sempre più attuale, per la creazione di un blocco sociale, votato ad imprimere una svolta sociopolitica, alla involuzione e poi alla stagnazione della vita democratica del Paese, alla perdita di incisività e di rappresentanza del pluralismo nelle sue articolazioni nel territorio, al ritardato sviluppo del processo della sussidiarietà, come occasione di decentramento del governo delle comunità e come offerta diffusa di servizi e di solidarietà verso le fasce emarginate e deboli della popolazione, anziani, immigrati, ragazzi e giovani, disoccupati, precari, disabili, poveri.
Da qui l’esigenza di uno sforzo eccezionale nella formazione, per corrispondere all’emergenza educativa ed etica, che si avverte in tutti gli strati della società, impegnandosi quindi, a tutti i livelli, dai circoli, alle sedi provinciali e zonali, dai Forum alle Consulte delle aggregazioni laicali, per partecipare e creare, “assieme” ai movimenti ed alle associazioni di ispirazione cristiana, una nuova classe dirigente, capace di interpretare la coscienza profonda del Paese, i suoi bisogni reali, le sue speranze di lavoro e di vita da rispettare in tutti i momenti, dall’infanzia alla vecchiaia.
Confortati ed ispirati in ciò dalla dottrina sociale della Chiesa, i laici del nostro tempo sentono ,infatti, di dovere rivivere i momenti più significativi dei movimenti operai e contadini del Paese, che hanno segnato gli anni della Costituente e della ricostruzione, operando carismi, strumenti, relazioni, per realizzare, nel territorio, da testimoni generosi, condizioni per l’affermazione dei valori evangelici di solidarietà e di fratellanza della cristianità verso le nuove povertà e le emergenze dei lavoratori e delle loro famiglie.
Il mezzogiorno e la Sicilia, richiedono, in tale direzione, un supplemento di auto –controllo,una maggiore attenzione alla legalità ed alla lotta alla criminalità, che non risparmia occasioni
per tentare di penetrare, illudere e condizionare la vita di relazioni sociali e imprenditoriali nelle varie realtà territoriali e non solo del Sud, se oggi sono indicate nella Lombardia le aree di interesse speculativo delle organizzazioni criminali organizzate.
Quella del MCL diviene così una missione eccezionale, attuale e profetica, come le sue origini, quando alcuni gruppi hanno cercato la via di fuga dalle responsabilità politiche tradizionali ,alla ricerca di modelli estranei e lontani dal pensiero sociale cristiano, o quando, più recentemente, nell’ultimo ventennio, si è avuto l’approdo di molti alle “false magie degli apprendisti stregoni”, come scrive ancora in questi giorni, estremizzando sentimenti molto diffusi,come scrive “Famiglia Cristiana”.
Il MCL rileva la dannosa onnipotenza delle attuali leadership politiche,il centralismo dei poteri negli degli esecutivi (Presidenti, sindaci, governi, giunte ), lo svuotamento delle assemblee elettive, Parlamento, Consigli regionali, provinciali, comunali,con la conseguente disaffezione della vita politica del popolo, chiamato solo al voto.
La risposta, che occorre ora costruire per l’agenda del futuro, come è stato evidenziato durante la Settimana sociale dei cattolici di Reggio Calabria, non è più velleitaria ed isolata, ma deve essere pronta e diffusa, nell’intero territorio, operando in tutti i settori della vita di relazioni ,da quelli della formazione a quelli del lavoro, dell’organizzazione economica e sociale.
Si tratta, a questo punto, di mettere a frutto tutte le competenze, che rendono concreto e visibile il ruolo di servizio verso i lavoratori e i cittadini, vissuto ed offerto da parte del MCL, delle altre associazioni sociali, di tutti i corpi intermedi, chiamati ad una specifica responsabile soggettività, pronta ad esercitare un ruolo politico.
Cio’ è possibile “attraverso l’affermazione dei principi di autonomia rispetto alla sfera politica ed istituzionale, al tema della sussidiarietà, del reciproco riconoscimento delle rappresentanze, del valore della mediazione al rialzo tra interessi di parte e quelli generali”, del bene comune, come afferma la mozione dell’ultimo congresso nazionale MCL.
E’ di incoraggiamento, a tale riguardo, l’ attenzione e l’azione magistrale del Papa, dei Pastori della Chiesa, della CEI e dei suoi recenti documenti sui problemi del lavoro, della famiglia, dell’educazione, dell’ambiente, della scuola, dell’università, della ricerca,del mezzogiorno e la denuncia della criminalità del paese.
IL SUD è, infatti, nell’Agenda delle aspettative e delle speranze della Chiesa italiana, mai come ora lo confermano: il documento dei vescovi sul Mezzogiorno; la Settimana sociale dei cattolici di Reggio Calabria alla quale l’MCL ha partecipato con la presidenza nazionale; la prima visita del Papa a Palermo del 3 Ottobre; la porpora cardinalizia all’arcivescovo metropolitano mons. Paolo Romeo a cui il congresso a cui il Congresso, per proposta di Mons.Rosso, ha rivolto un sentito augurio; la presenza nella CNAL e nella CRAL dei dirigenti del MCL (F.Russo in www.vivienna.it ed in www.cdal-monreale.it); la partecipazione in “Retinopera “ e nelle Settimane sociali dei cattolici ; il recente Forum del mondo del lavoro e delle associazioni di ispirazione cristiana, nelle capitali del meridione ove l’MCL è presente in modo non secondario, sin dalla sua fondazione.
Il Congresso nazionale MCL e la mozione conclusiva approvata, hanno sottolineato il dramma economico sociale del Paese e del mezzogiorno, nell’anno del centocinquantesimo dell’Unità d’Italia.
Ci sono però ancora due Italia, come afferma lo storico Renda in un saggio sulla rivista Segno e quella del Mezzogiorno rientra tra le cure e l’ attenzione politica della mozione congressuale del MCL.
Il Congresso regionale del MCL della Sicilia, ad alcuni mesi dall’evento congressuale nazionale, ha condiviso, negli interventi dei delegati, le indicazioni della massima assise del movimento, alla quale fa riferimento.
Il Movimento vive, infatti, l’aggravata situazione sociale della popolazione del Sud ed ha voluto dare al Congresso una valenza interna, di riflessione e di elaborazione sui contenuti particolari dell’azione, che gli spetta proporre e sull’organizzazione interna per migliorare la rete dei suoi servizi, delle sue iniziative formative, per la promozione e concretizzazione delle sue proposte di cittadinanza attiva per l’occupazione dei giovani e la loro formazione professionale e civica, per la difesa delle politiche per la famiglia.
Il MCL, come ha sottolineato l’assistente centrale Mons.Rosso, aspira ad essere, una centrale di formazione religiosa, culturale e civile,aperta alla società,volta a migliorare i servizi per i lavoratori e le loro famiglie, per i disoccupati, per i giovani, per gli immigrati, chiamando ad operare in essi tutte le risorse umane disponibili nel vasto mondo del volontariato e ad agire con le possibili convergenze unitari con l’associazionismo dalle comuni ispirazioni dottrinarie, (sindacati,categorie professionali, cooperative, banche di credito cooperativo, banche etiche) ed infine a proporsi, nelle indicazioni dei dirigenti regionali, come riferimento per una cultura della partecipazione dei lavoratori nell’impresa in cui lavorano, nelle cooperative e nell’imprese sociali, da costituire ed assistere nell’Isola per accrescere l’occupazione e l’imprenditorialità, al fine di valorizzare le risorse locali, sia quelle agricole,che ambientali, turistiche, commerciali.
Il MCL della Sicilia è apparso così, nel suo congresso, consapevole della vastità di un tale obiettivo per i ritardi accumulatisi in quest’ultimo decennio, e le accresciute distanze sociali ed economiche della Sicilia nei riguardi delle regioni del Nord, specie in materia di lavoro, di vita delle imprese,di libertà da condizionamenti illegali.
Si avverte da parte di tutti l’esigenza dell’unità degli sforzi e dei compiti dell’associazionismo di ispirazione cristiana per costruire una identità economica e sociale dell’Isola, degna della sua storia, cultura, attaccamento al lavoro, dentro e fuori del Paese, delle potenzialità dei suoi abitanti e di quelli che hanno lasciato la Sicilia, emigrando in tutte le parti del mondo.
Lavorare a tale traguardo, in unità di intenti da parte delle organizzazioni sociali e delle rappresentanze politiche, per realizzare e presentare la vera identità della Sicilia e del Mezzogiorno , è un progetto ambizioso di tutto il MCL. Per la sua attualità, è meritevole di ogni considerazione ,quando nell’anno del 150 ° dell’Unità, la Chiesa, le agenzie educative, le forze sociali, gli operatori delle comunicazioni, riflettono sui consuntivi e sui traguardi ancora da raggiungere per la vera Unità.
Ed intanto procede il federalismo ed in particolare quello fiscale, che deve essere occasione per nuove responsabilità solidaristiche da parte del Governo centrale, di quello regionale,della classe dirigente, mentre la corrente pubblicistica continua ad esercitarsi ad evidenziare le immagini negative dell’Isola sui settimanali e sui quotidiani, che appaiono paghi di riportare il solo volto della criminalità e del suo contributo negativo alle celebrazioni dell’Unità.
Il procedere dei decreti sul federalismo fiscale metterà a prova e rivoluzionerà il rapporto degli Enti locali con le risorse umane, naturali, artistico-culturali delle diverse comunità, in termini di responsabilità, di competitività, di riduzione di spese superflue, di crescita di responsabilità etiche, di interventi di maggiore sussidiarietà ed il MCL si dovrà preparare, con i suoi quadri, da allargare, per offrire meglio il supporto della sua esperienza al territorio in cui opera.
Il Movimento cristiano dei lavoratori della Sicilia ha espresso il suo ottimismo nel futuro dell’organizzazione, nella sua capacità di servizio sociale espressa nella mozione congressuale, centrata sulle politiche per la famiglia, nel programma predisposto, dal MCL di Messina, approvato dal congresso, per la fiducia riposta nella crescita del terzo settore, per gli atti in elaborazione per rendere più decentrata e partecipata la struttura regionale all’o.d.g. degli organi nazionali del MCL.
Il Movimento è infine consapevole della posizione strategica della Sicilia per l’Europa e per l’Itala grazie alla sua posizione nel cuore del mediterraneo ai confini con l’Africa ed il medio oriente. E si sente impegnato a sviluppare le iniziative promosse per intensificare i rapporti con i paesi rivieraschi e per altre attività di scambi culturali e tecnici con detti paesi.
Non resta che porgere l’augurio di buon lavoro al nuovo consiglio regionale del Movimento.
Ferdinando Russo
onnandorusso@libero.it