Sperlinga. In meno di 3 mesi, il giudice del Lavoro del tribunale di Nicosia ha pronunciato la sentenza su una vertenza sindacale sollevata dai dipendenti del Comune di Sperlinga, portata avanti dalla Uil Fpl. Il giudice del lavoro Marco Carbone ha accolto il ricorso promosso dalla Uil per la Funzione pubblica di Enna e ha condannato il Comune per comportamento antisindacale, ordinando la cessazione e la rimozione degli atti che erano stati impugnati dal segretario provinciale Pasquale Calandra. Il giudice Carbone ha inoltre condannato il Comune e rifondere le spese di giudizio. A portare al procedimento era stato il presunto pregiudizio delle prerogative sindacali da parte del Comune che avrebbe consumato atti discriminatori nei confronti dei lavoratori.
“Un giudice sereno e competente, un abile giovane avvocato e un sindacato impegnato nella difesa dei lavoratori – ha commentato Calandra – hanno sortito questo importantissimo risultato nei confronti di un Ente che, purtroppo non è nuovo a simili comportamenti. Basta verificare tutta la questione inerente il contratto dei precari e la vicenda della nomina di alcuni responsabili di Area”. A presentare il ricorso e difendere i lavoratori è stata l’avvocato Cristina Fiore del Foro di Nicosia, su una complicata vicenda che di fatto avrebbe portato a una serie di atti municipali che anche secondo il convincimento del giudice avrebbero costituito una violazione dei principi di parità di trattamento dei dipendenti perché avrebbero favorito alcuni di essi, in danno degli altri. “Riportare il buon andamento delle relazioni sindacali e il rispetto delle leggi e norme contrattuali all’interno del Comune di Sperlinga – prosegue il segretario provinciale Calandra – è sempre stata opera assai difficile. La Uil Fpl ha sempre utilizzato il buon senso per far rientrare i conflitti, ma il muro di gomma che si è trovato di fronte, ha purtroppo spinto l’organizzazione a far valere i diritti dei lavoratori nelle aule del Tribunale che pur non rientrando nella cultura sindacale di questa organizzazione, che predilige sempre gli accordi nelle sedi opportunamente, piuttosto che le aule giudiziarie. Ci siamo trovati di fronte ad un caso nel quale il Comune di Sperlinga, non curante del danno all’erario derivante dalle spese di giustizia, favorisce il contenzioso”.
Giu. mar.