Valguarnera. La domanda che molti si pongono è: cosa succederà fra qualche mese quando arriveranno ad Aidone centinaia di migliaia di persone per vedere la statua della Venere di Morgantina, con le strade che si ritrova la provincia di Enna e in particolare la zona circostante? Un problema che sino ad oggi non ha avuto risposta, in vista di un evento storico ed eccezionale. Strade che da ovunque vi si arrivi sono un vero colabrodo e che costituiscono un notevole pericolo. Prendiamo ad esempio, per chi arriva da Catania, la strada statale 192, uscita svincolo di Dittaino, ubicato, tra l’altro, a poche decine di metri dall’Outlet Village. Questo pezzo di statale una decina di km. circa, che confluisce in direzione Enna sulla provinciale 4, è pieno di buche ed insidie. Ancora più grave la situazione su questa famigerata strada provinciale 4, che dalla parte bassa di Mulinello collega Valguarnera – Aidone e Piazza Armerina. Quest’ultima cittadina, tra l’altro, sede di scuole superiori, ospedale e Villa del Casale, uno dei siti più importanti al mondo, con oltre 300 mila visitatori all’anno. La provinciale 4, sicuramente la più importante e trafficata della provincia, vedrà fra qualche mese aumentare notevolmente il transito di auto alla volta di Aidone. Un’arteria impropriamente detta a scorrimento veloce e chiamata non a torto la strada della vergogna per lo stato di pericolo e vetustà in cui è ridotta. Un tratto quest’ultimo di 20 chilometri circa, che parte appunto da Mulinello e arriva al bivio Furma. Essa è parte integrante dell’asse viario dei “due mari”, la cosiddetta “veloce”, che collegherà forse un giorno abbastanza lontano, Gela con Santo Stefano di Camastra. Questo breve tratto oggi versa in condizioni veramente pietose. Nel primo, quello della salita Mulinello, sino alle porte di Valguarnera, è saltato da parecchi anni l’asfalto senza che si sia mai corso ai ripari. Sarebbero bastati piccoli interventi tampone per renderla meno pericolosa e non mettere a repentaglio le sospensioni delle auto. Il secondo tratto, il più eclatante, è quello nei pressi della galleria Grottacalda, chiuso da sei anni. Nei primi tre anni, dopo vari rappezzamenti, chiuso a singhiozzo, dal tardo autunno alla primavera; nei secondi tre anni, in via definitiva. Un tratto questo, interessato da un movimento franoso che ha costretto la provincia regionale, dopo l’altalena dei primi anni, a chiuderlo a doppia mandata in maniera definitiva e dirottare gli automobilisti, i mezzi pesanti, i pullman pieni di turisti e pendolari attraverso un percorso alternativo che è tutto un’avventura. Percorso costituito da una bretella, la cosiddetta sp 88, lunga circa 2 chilometri, che assomiglia ad una vera e propria mulattiera, inidonea e pericolosissima per la tortuosità del percorso, la pendenza, la ristrettezza della carreggiata e la mancanza di segnaletica orizzontale e verticale. Gli ingorghi giornalieri con lunghe fila di mezzi pesanti, ogni giorno si sprecano. La Sp n. 4 era stata ceduta qualche anno fa dalla provincia regionale all’Anas, ora pare essere ritornata di nuovo sotto l’egida della provincia che aspetta un finanziamento per ripristinarla A nulla son bastate le proteste degli automobilisti, degli studenti pendolari, delle istituzioni locali che si sono fatti sentire a più riprese con piccati documenti votati dai consigli comunali di Valguarnera, Piazza Armerina e Aidone. A nulla sono serviti, proprio a nulla, in cambio solo silenzi assordanti. Questa, ripetiamo, è la strada più importante della provincia, che condurrà fra qualche mese a rendere visita nel cuore della Sicilia, alla famosa Venere di Morgantina, che arriva dal Getty Museum di Malibù in California. Strada che definire da terzo mondo è forse eufemisticamente poco.
Rino Caltagirone