Assoro. Prosegue l’inchiesta della procura di Nicosia sul progetto per la realizzazione della megadiscarica nel Dittaino. Ad avviare l’indagine conoscitiva è stato il procuratore capo di Nicosia, Fabio Scavone, che ha già assegnato le deleghe per l’indagine alla sezione di Polizia giudiziaria del Corpo forestale che opera presso la procura di Nicosia, ed al nucleo operativo provinciale del Corpo forestale. Nella tarda mattinata di ieri il procuratore Scavone si è personalmente recato sui luoghi individuati per la discarica ed ha effettuato una ricognizione insieme agli uomini del Corpo forestale delegati degli accertamenti. L’indagine della procura di Nicosia è al momento conoscitiva, senza ipotesi di reato e senza iscritti nel registro degli indagati e proseguirà comunque fino a quando non verranno verificate le modalità di rilascio dei pareri e delle autorizzazioni, malgrado l’imprenditore agrigentino Giuseppe Catanzaro ha ufficialmente dichiarato di ritirarsi dal progetto, finito al centro di quelle che ritiene strumentalizzazioni politiche. L’inchiesta prosegue perché bisogna accertare la legittimità dell’iter del progetto e di tutti i visti che sono stati rilasciati dal Comune di Assoro, dalla provincia regionale di Enna, dalla Soprintendenza ai beni culturali di Enna, dal Genio civile di Enna. Per questi ultimi si tratta tecnicamente di nullaosta in mancanza dei quali i progetti non possono essere realizzati. La soprintendenza in particolare verifica se l’area è interessata da beni storici o archeologici ma anche da vincoli paesaggistici. Per il Comune si tratta di parere tecnico amministrativo che va espresso entro 60 giorni dalla richiesta e che sarebbe stato rilasciato dopo 52 giorni. Quella effettuata ieri dal procuratore di Nicosia Fabio Scavone e dagli uomini del Corpo forestale è stato un sopralluogo finalizzato ad acquisire contezza dell’area dove è stata individuata la discarica ma anche del contesto ambientale nel quale ricadrebbe. La Procura dovrebbe verificare se nel rilascio dei nullaosta e dei pareri sono state “bruciate le tappe”, come denunciato dal ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo secondo la quale “bisogna fare attenzione su una autorizzazione concessa in 3 mesi”, ma anche se gli Enti hanno violato vincoli ambientali, idrogeologici e paesaggistici nel rilascio dei nullaosta. Il progetto riguarda un impianto di trattamento finale dei rifiuti non pericolosi con vasca da un milione e 100 mila tonnellate. Un accertamento che al momento è solo teso a verifiche di legittimità nelle procedure di esame del progetto e rilascio di permessi e pareri. Spetta al Corpo forestale verificare la sussistenza di vincoli sulle aree e accertare se l’impianto è stato autorizzato anche tenuto conto della situazione idrogeologica dell’area.
Giulia Martorana
(nella foto il luogo individuato per la discarica)
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Riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione:
In riferimento all’articolo a firma di Giulia Martorana e intitolato “ La Procura assegna l’inchiesta sul sito di raccolta” si comunica che nessuna richiesta risulta agli atti della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di ENNA, la quale non ha emesso alcuna autorizzazione o pronunciamento nel merito del progetto della mega – discarica del Dittaino, neppure ai sensi del D. Legge n. 63/2005 che impone comunque, anche in assenza di vincoli paesaggistici la “verifica preventiva dell’interesse archeologico” per i progetti afferenti opere pubbliche e quelle ad essi equiparate.
Il Soprintendente Arch. Fulvia Caffo