Troina. Chiude l’emittente Oasi Tv
Troina - 09/10/2010
Troina. Chiude l’emittente Oasi Tv e 8 operatori sono licenziati. Non si sa se si tratta di una chiusura temporanea o definitiva di questa canale televisivo che trasmetteva via satellite. Molte cose fanno pensare che si tratti di una chiusura definitiva. E’ certo che non è stata una decisione presa a cuor leggero. Quella di licenziare 8 lavoratori è stata di sicuro una decisione sofferta. Suscita preoccupazione la perdita di 8 posti di lavoro in una situazione di crisi economica molto seria ed in un paese come Troina che non ha gran che da offrire a chi cerca un lavoro. La gente del paese ne parla con apprensione perché a licenziare i suoi dipendenti non è una piccola impresa qualsiasi, ma un’azienda del gruppo Oasi Maria SS, che ha una presa molto forte sulla economia.
Negli anni ’70 del Novecento, Vittorio Fiore, morto nel 1999, che è considerato uno dei sindaci migliori che Troina ha avuto fino ad ora, diceva che l’Oasi per Troina è come la Fiat per Torino. Sono circa mille i dipendenti dell’Oasi Maria SS. Troina conta 9.730 abitanti e nessuno dei settori della sua economia è in grado di offrire opportunità di lavoro a chi è stato licenziato. Si capisce allora perché il licenziamento di 8 lavoratori all’Oasi è un fatto che non riguarda solo loro. Sentendo quello che la gente in paese dice, c’è il timore che anche altre aziende del gruppo Oasi saranno costrette, loro malgrado, a licenziare altri lavoratori. Nella fase di espansione, partendo dalle attività sanitarie, che sono il suo core business, l’Oasi ha esteso il suo campo di azione anche in altri campi come l’editoria, arti grafiche, turismo, agricoltura e formazione professionale creando posti lavori per molti troinesi.
Non c’è dubbio che l’economia locale ne ha tratto grandi vantaggi. Ma quando le cose non vanno bene l’Oasi, anche il paese ne risente. In uno studio sociologico di un paio di decenni fa condotto dai due sociologi, Clifford Jansen ed Anton Jansen, dal titolo “Sociological and economic change in the peasent society of Troina, Sicily”, e pubblicato negli Usa, che purtroppo non è stato tradotto ancora in italiano, leggiamo che l’Oasi “is at same time an asset and source of in security for the local economy” (l’Oasi e allo stesso tempo una risorsa ed una fonte di insicurezza per l’economia locale).
Con la cosiddetta globalizzazione non devono fare i conti solo aziende come la Fiat. Anche le aziende che operano in un ambito che non è quello internazionale, rivedono la loro organizzazione per affrontare situazioni di crisi e le sfide della globalizzazione. Questo vale anche per l’Oasi. Lo scenario futuro prossimo che la gente prevede, e che molti temono, è che l’Oasi si concentrerà sulle sue attività principali, che sono per l’appunto quelle sanitarie, riducendo il suo impegno in quelle attività che non rientrano nei settori della sanità e della ricerca scientifica in campo medico. Ecco perché il licenziamento degli 8 operatori di Oasi Tv è visto come un segnale premonitore di quello che potrà capitare ai lavoratori addetti alle attività diverse da quelle sanitarie.
Silvano Privitera