Il ministro ha visitato la zona industriale e la discarica di Cozzo Vuturo. Durante la visita del ministro nello stesso momento presso il Consorzio ASI era in atto una manifestazione di protesta contro l’installazione di una mega discarica. All’iniziativa hanno preso parte numerosi imprenditori, rappresentanti sindacali ed esponenti politici, che hanno protestato contro l’ipotesi di creare una discarica di un milione e 300 metri cubi su un’area destinata a uso agricolo.
“La mia – ha spiegato la ministra – è un’ispezione ministeriale, ho ricevuto tantissime richieste per questo da parte di parlamentari e credo che anche il Parlamento avvierà una sua inchiesta. Bisogna fare un’attenta istruttoria per capire i termini di un’autorizzazione data in soli tre mesi. Non si comprende perché il Governatore, che ha posto sotto accusa le pale eoliche anziché la mafia, voglia costruire questa mega discarica in mezzo ai campi coltivati. Il ministero manderà gli ispettori mentre abbiamo già acquisito la documentazione relativa. È doveroso fare trasparenza, nessuno sapeva nulla del progetto sulla più grande discarica della Regione, un’impresa privata. Quella che vedo oggi non è una protesta come quelle no Tav e no global, è una protesta dove sono scese in campo istituzioni, cittadini, imprenditori e agricoltori che si arrabbiano quando devono la loro fatica cancellata senza alcuna ratio. Qui c’è una discarica pubblica a Cozzo Vuturo, di cui è stato chiesto l’ampliamento di 246 metri cubi, e poi si autorizza in tempi da record una discarica privata. Era doveroso intervenire e capire cosa era avvenuto.
Bisogna fare chiarezza, senza colpevolizzare la società che avrebbe dovuto costruire l’opera (n.d.r. il gruppo Catanzaro) che è una società seria e che ha realizzato tanti lavori anche fuori Italia; inoltre il sindaco di Enna mi ha detto che una richiesta di ampliamento della discarica pubblica non ha avuto alcuna risposta”.
Il ministro era accompagnata dai militari del Nucleo Operativo Ecologico e dal comandante Sergio Di Caprio, l’ufficiale conosciuto come “Ultimo” che ha catturato Totò Riina. “I carabinieri del Noe – ha spiegato la Prestigiacomo – hanno effettuato i rilievi anche fotografici dell’area. Una discarica di queste dimensione non si può giustificare in una zona a vocazione agricola come questa”.
Il parlamentare nazionale del Pdl Ugo Grimaldi ha ironizzato: “Lombardo si ricorda di Enna solo per mandarci i rifiuti e noi glieli rimandiamo indietro”.
Il senatore del Pd Mirello Crisafulli, leader del partito in provincia di Enna, si è detto “pronto a bloccare nuovamente l’autostrada per impedire che questa discarica sorga a Dittaino. Sono abituato ad essere condannato per questo, mi hanno già condannato in primo grado per il blocco dell’autostrada quando protestavo per avere l’università Kore a Enna. Chiedo agli inquirenti di non chiudere il fascicolo perchè per non far installare discariche a Dittaino sono pronto anche a farmi arrestare”. Crisafulli, infine, spara a zero contro il governo regionale: “Si tengono la Venere di Morgantina a Palermo e in cambio ci danno la loro spazzatura”.
A tempo di record la risposta, tramite agenzia di stampa, del Presidente della regione Raffaele Lombardo:
“Il ministro Prestigiacomo e quanti altri che dalle Alpi alle Piramidi celebrano le “magnifiche sorti e progressive” di discariche, rigassificatori, pale eoliche e termovalorizzatori (che nostalgia!) sappiano che non compete al Presidente della Regione siciliana firmare le relative autorizzazioni”.
“Nei settori dei rifiuti e dell’energia c’è una strenua resistenza da parte di coloro che nel vecchio sistema di potere, oggi all’opposizione, avevano organizzato grandi affari. La ministra Prestigiacomo, i senatori Firrarello e Crisafulli si tolgano dalla testa che in Sicilia si possano fare quegli inceneritori che, come è stato scoperto, nascondevano grandi speculazioni e infiltrazioni mafiose”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia. “A Dittaino – aggiunge Lumia – non è in programma alcuna mega discarica, ma un impianto modernissimo di trattamento dei rifiuti, che non provoca nè inquinamento, nè pericolo per l’ambiente. Se il ministro ha deciso di inviare gli ispettori, noi chiediamo alla magistratura di fare chiarezza sulle responsabilità di chi politicamente aveva coperto l’Altecoen nella provincia di Enna e in Sicilia, come pure il sistema degli affari legato alla vecchia gestione dei rifiuti che nell’Isola ha generato disagi per i cittadini e incrementi esorbitanti di spesa pubblica. Chi è responsabile di tutto questo non può permettersi strumentalizzazioni e demagogia, nè tantomeno può nascondersi dietro un attacco a Confindustria e ad un imprenditore come Catanzaro. Essi in Sicilia hanno fatto scelte coraggiose contro la mafia, per liberare gli imprenditori dal racket e per questo motivo fanno rimpiangere ad alcuni quella Confindustria che aveva isolato Libero Grassi”.