“Una Regione Siciliana – ha proseguito Garofalo – che ha disposto il ritiro dei finanziamenti per la viabilità provinciale, che non ha voluto che si realizzasse la scala mobile e che sta varando una legge per l’abolizione dei Consorzi, lasciando ad Enna la beffa di diventare la più grande pattumiera di Sicilia”. Sul piano politico si è mosso il capogruppo del PD al consiglio provinciale, Mario Alloro, il quale non solo ha richiesto una convocazione urgente del consiglio provinciale per discutere su questo problema, evidenziando che la discarica riceverebbe quotidianamente circa 150 auto compattatori, che passerebbero dallo svincolo dell’area industriale, a poche centinaia di metri dall’Outlet e dalle aziende agroalimentari. La dottoressa Francesca Martinico, commissario straordinario del Consorzio Asi si è detta allibita di questa decisione perché “in questo momento si stava lavorando per migliorare la situazione all’interno del Consorzio. “Stiamo lavorando per migliorarci – ha dichiarato la dottoressa Martinico – specie a livello di servizi con la istituzione di un pronto soccorso con ambulanza del 118, un servizio postale efficiente, la nascita tra breve di un grande Outlet, che potrebbe rappresentare un volano socio-economico notevole. Si sta facendo di tutto per risollevare questo Consorzio che era messo male. Siamo contrari alla discarica e l’Asi sarà a fianco degli agricoltori per cercare di non far realizzare quest’opera che sarebbe un danno per l’economia del territorio”.
La “bomba ecologica” potrebbe provocare disastri notevoli sia sul piano ambientale che sul piano socio-economico in una zona che da decenni ha evidenziato la sua caratteristica di zona essenzialmente agricola. Realizzare una discarica che dovrebbe smaltire un milione e 380 mila metri cubi di rifiuti significa affossare quello che viene definito “il granaio di Sicilia”.
“Alla Regione, alla Provincia regionale amministrazioni comunali – ha dichiarato Gildo Matera, direttore di Confindustria provinciale – chiediamo di non perseguire fini che distruggano ed impediscano l’esistenza delle aziende. Il nostro sistema agroalimentare, basato su cerealicoltura, lattiero caseario, allevamenti, è in grado di mantenere occupazione e fatturati anche e sopratutto perchè ha saputo valorizzare la genuinità delle produzioni agricole. Ora tutto potrebbe crollare perché assieme Regione, Provincia e comune di Assoro hanno lavorato in silenzio per cercare di autorizzare la più grande discarica della regione, proprio in aree fertile e ad alta vocazione agricola”. La discarica dovrebbe essere realizzata dalla Catanzaro Costruzioni e si dice che il comune di Assoro abbia negato l’accesso ai documenti richiesti da alcuni imprenditori agricoli della zona, così come il progetto, stranamente, ha ottenuti tutti i visti necessari da parte della Regione, Provincia, comune di Assoro e Genio Civile nel giro di tre mesi”.
“E’ davvero incredibile – dichiara Vincenzo Mudaro, segretario provinciale dell’Uil- che un progetto di queste dimensioni, ben 1,4 milioni di metri cubi, sia stato autorizzato in sordina e senza che nessuna delle amministrazioni abbia avuto il buon senso di coinvolgere le comunità locali. Si decide all’insaputa di tutti di distruggere un intero comparto per soddisfare il business di pochi. La Regione è stata veloce, nel dare parere sulla valutazione ambientale strategica, lo stesso hanno fatto Provincia e comune di Assoro , mentre per piccoli progetti bisogna aspettare anni. Ci sono agricoltori della zona che non intendono vendere i loro terreni, altri hanno dei pozzi e si rifiutano di accettare le richieste di chi vuole comperare i terreni, mentre per sabato a Dittaino è prevista una riunione del costituendo comitato spontaneo.
Il Presidente del Consiglio Provinciale Massimo Greco: “Non mi meraviglia affatto che un progetto di siffatte dimensioni come la progettata discarica in territorio di Assoro, di cui si parla in questi giorni, sia passato in sordina. Infatti, nel quadro della legislazione riguardante la realizzazione delle opere pubbliche o d’interesse pubblico e, in generale, l’adozione di atti che interessano grandi settori della popolazione, non esistono meccanismi atti ad informare preventivamente i cittadini delle decisioni amministrative e far comprendere loro le garanzie che vengono offerte dalla moderne tecnologie per scongiurare o comunque limitare gli inconvenienti che possono derivare dalla realizzazione delle medesime ed i vantaggi che possono derivare da esse alle stesse popolazioni locali. In altri paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti, sono presenti a tal fine degli strumenti che sinteticamente sono stati denominati di notice and comment, volti, appunto, a dare notizia ed a consentire una partecipazione delle popolazioni interessate e degli organismi esponenziali della collettività ai processi decisionali che riguardano la localizzazione di opere pubbliche di rilevante interesse. Nel nostro ordinamento, invece, mancano tali meccanismi e pertanto dovranno essere le Istituzioni, soprattutto locali, a farsene carico, prevedendo nei rispettivi statuti forme di partecipazione attiva delle comunità interessate. Adesso non rimane che intervenire in un procedimento amministrativo, probabilmente già completato, per il quale comunque nessuna Pubblica Amministrazione, a vario titolo coinvolta, potrà rifiutare di fornire tutte le necessarie “informazioni ambientali” utili a comprendere la portata del progetto in questione. Trattandosi, infatti, di progetti legati all’ambiente l’accesso agli atti del procedimento è consentito non solo ai portatori d’interesse ma ad ogni singolo cittadino della nostra provincia. In tale contesto, ben vengano le iniziative dei gruppi consiliari presenti in Consiglio Provinciale finalizzate ad approfondire l’argomento in sede consiliare”.
—
Richiesta convocazione Consiglio provinciale straordinario ed urgente dal gruppo Consiliare del Partito Democratico alla Provincia regionale di Enna, formato dai Consiglieri: Alloro Mario, Bannò Mimmo, Buscemi Paolo, Castoro Pippo, Costanza Francesco, Musumenci Nenè e Schillaci Paolo
Premesso che
• Con Delibera di G.M. n. 173 del 17.12.2009 il Comune di Assoro ha approvato lo schema di convenzione per “la piattaforma integrata per il trattamento e lo smaltimento finale per rifiuti non pericolosi. Interventi per il comune di Assoro per lo sviluppo integrato del Territorio il sostegno diretto alla crescita socio economica”;
• Con Delibera di G.M. n. 183 del 22.12.2009 il Comune di Assoro ha approvato il progetto di cui all’autorizzazione Integrata – Impianto IPPC – piattaforma Integrata per il trattamento e lo smaltimento finale rifiuti non pericolosi in c/da terra di chiesa nel comune di Assoro;
• Che la Provincia Regionale di Enna ha espresso parere favorevole ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. n. 4/2008 nonché ai sensi del D.P.R. 12.04.1996 e ss.mm.ii. sul giudizio di compatibilità ambientale relativa alla piattaforma integrata per il trattamento e lo smaltimento finale di rifiuti non pericolosi sita in contrada Terra di Chiesa nel comune di Assoro (EN) con espressa subordinazione dello stesso al parere favorevole del Comune di Assoro nonché a tutti gli altri Enti preposti alla tutela e gestione dei vincoli paesaggistici, ambientali e territoriali, se esistenti e sussistenti per le aree in esame;
• Il Dirigente del servizio 2 – V.A.S. ufficio del dipartimento regionale dell’ambiente – ha rilasciato, con decreto n. 261 del 20 maggio 2010, ai sensi del decreto legislativo n. 52/06, in seguito al parere favorevole rilasciato dalla Provincia Regionale di Enna sulla localizzazione dell’impianto e dal Comune di Assoro, l’Autorizzazione integrata ambientale relativa alla piattaforma integrata per il trattamento e lo smaltimento finale di rifiuti non pericolosi sita in contrada Terra di Chiesa nel comune di Assoro (EN) alla ditta Catanzaro Costruzioni s.r.l., con sede legale in via Miniera Ciavolotta, lotti nn. 92/94 – Favara (AG);
Considerato che
• Ai sensi dell’art. 197 del D.lgs. 152/06 alle Province competono: “l’individuazione, sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove già adottato, e delle previsioni di cui all’articolo 199, comma 3, lettere d) e h), nonche’ sentiti l’Autorità d’ambito ed i comuni, delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonche’ delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti”;
• Il sito individuato ricade in zona limitrofa alla Zona Industriale di Dittaino e che, una discarica di tale portata, risulta ovviamente incompatibile con le iniziative industriali artigianali e commerciali ivi localizzate;
• Il Consorzio ASI della Provincia di Enna, di concerto con Assindustria della Provincia di Enna, ha promosso per il 9/10/2010, un incontro, con le categorie produttive, gli insediati e le associazioni datoriali, per contrastare tale assurda localizzazione
Tanto premesso e considerato ai sensi dell’art. 10 del regolamento per il funzionamento del Consiglio Provinciale si chiede la convocazione straordinaria ed urgente dello stesso per impegnare il Presidente della Provincia e l’Amministrazione Provinciale affinchè le stesse provvedano a:
1. revocare in autotutela tutte le autorizzazioni rilasciate, con particolare riferimento a quelle di compatibilità ambientale;
2. intervenire nei confronti del Sindaco del Comune di Assoro, affinchè lo stesso provveda a revocare, in autotutela, tutte le autorizzazioni rilasciate, con particolare riferimento a quelle di approvazione dello schema di convenzione, nonchè l’autorizzazione rilasciata per il trattamento e lo smaltimento finale dei rifiuti non pericolosi in c/da terra di chiesa nel comune di Assoro;
3. sentire, ai sensi, dell’art. 197 del D.lgs. 152/06, ai fini di una eventuale localizzazione alternativa, l’Autorità d’ambito della Provincia di Enna ”, ed i comuni idonei nonché quelli delle zone non idonee.
—
Articolo correlato: