Troina. E’ stato un incontro in cui si è parlato anche di letteratura, oltre che dell’impegno delle donne in politica quello che Marinella Fiume ha avuto con il pubblico troinese, e non solo perché c’era gente dei Comuni vicini, che ha riempito la capiente aula magna dell’Iiis Ettore Majorana sabato sera. Questa manifestazione, tra politica e cultura, è stata dedicata ad Angelo Vassallo, il sindaco del Partito democratico di Pollica, un comune del Cilento in provincia di Salerno, ucciso in agguato dalla camorra. Marinella Fiume è una donna coltissima che sulle trasformazioni subite dalla famiglia contadina nel secolo scorso e sulla condizione della donna siciliana ha scritto dei libri di successo (La vita di Orazia contadina e guaritrice, Celeste Aida, Il vecchio del Fiumefreddo, Feudo del mare. La stagione delle donne). Di questo aspetto letterario della poliedrica e ricca personalità di Marinella Fiume, nell’incontro di sabato, ne ha parlato Tiziana Carmeci. Ne avrebbe parlato anche Doriana Graziano, che non ha potuto partecipare all’incontro per una grave lutto che ha colpito la sua famiglia, ma ha fatto avere agli organizzatori della manifestazione culturale il suo intervento scritto, che è stato letto al pubblico in sala.
Delle difficoltà che devono superare le donne impegnate in politica ne hanno parlato Melina Impellizzeri, Maria Francesca Leanza, Sandra La Fico e Marinella Pacino. Della sua esperienza di sindaco di Fiumefreddo, per due mandati consecutivi, dal 1993 al 2002, ha parlato Marinella Fiume. In quegli anni, furono 22 le donne sindaco in Sicilia. Considerata l’età tra i 40 ed i 49 anni delle donne che furono elette sindaco negli anni ’90, molte di loro, se non tutte, negli anni ’70 furono impegnate nelle battaglie per i diritti civili come il divorzio, la legge sull’aborto per una maternità responsabile, per i consultori familiari. Gli anni ’70 non furono solo gli anni di piombo del terrorismo rosso e nero, del rapimento dell’uccisone di Moro. Furono gli anni anche dell’intensa ed estesa mobilitazione politica per i diritti civili, che vide impegnate molte giovani donne. La rivoluzione gentile, come fu chiamata quelle stagione politica degli anni ‘90 con le sue 22 “sinnache”, è l’onda lunga della partecipazione politica degli anni ’70. “Quelle donne, senza alcuna distinzione tra destra e sinistra, operando in stretto rapporto con la gente, hanno portato concretezza nella gestione dei Comuni”, ha dichiarato Fiume, ricordando che la politica, negli anni ’90, si faceva tra le gente e no nella stanza dei bottoni. Oltre ad affrontare i problemi quotidiani della gente amministrata, non sempre risolvibili, Fiume come sindaco si pose il problema dell’identità della comunità amministrata. “Scoprire la propria identità aiuta a migliorare l’attitudine all’accoglienza”, ha spiegato Fiume. “Per un sindaco donna, essere madre e moglie è un valore aggiunto”, sostiene l’ex “sinnaca” di Fiumefreddo. Negli anni ’90, tangentopoli travolse il sistema partiti di fronte impronta maschilista. I partiti in crisi fecero un passo indietro ed aprirono i cancelli per fare entrare le donne in politica. Ma nel 2002, le cose cambiano in peggio per le donne impegnate in politica. Oggi le donne sindaco in Sicilia si contano con le dita di una sola mano. “Eppure c’è tanto bisogno di una maggiore presenza femminile in politica ed alla guida dei Comuni”, ha concluso Marinella Fiume.
Silvano Privitera