Enna. La DC sulla crisi alla provincia

Enna. Il Professor Filippo Virzì, responsabile provinciale della DC, interviene nella crisi alla provincia . “Non è che si possa dire che le cose in questi due anni siano andate bene – esordisce il professor Virzì – perché il percorso dell’Amministrazione provinciale è stato segnato da forti contrasti interni, specialmente tra il PdL Sicilia (Sergio Malfitano) e il PdL lealista; inoltre, da dimissioni e da nomine di nuovi assessori spesso non condivise dalla coalizione. A causa delle ristrettezze economiche la Giunta ha incontrato difficoltà ad amministrare, limitandosi all’ordinaria amministrazione, rinviando alla seconda parte della legislatura la realizzazione delle opere in programma”. “Dopo la sconfitta alle elezioni amministrative nel capoluogo -prosegue nella disamina Virzì – la situazione è precipitata perché i contrasti si sono acuiti, aumentando la tensione tra i partiti, sfilacciando le loro già deboli relazioni. La litigiosità, la ricerca della poltrona, anteposta al “Bene comune”, la carenza di strategie di lungo termine, il fatto che alcuni accordi elettorali non sono stati rispettati hanno avuto senza dubbio un ruolo determinante nella fibrillazione della Giunta provinciale. In politica gli accordi elettorali si rispettano perché non è pensabile ricevere i voti di uno schieramento politico, senza darne il giusto riconoscimento”. “Va dato atto, tuttavia, al Presidente Monaco – precisa il responsabile delal DC – di aver lavorato per fare funzionare l’Istituzione provinciale, sebbene non sempre abbia saputo mediare tra i partiti della coalizione.
Adesso propone una Giunta tecnica senza il consenso preventivo dei partiti e degli stessi consiglieri che devono esprimere la loro fiducia. La Democrazia cristiana ritiene che questa strada porti ad un vicolo cieco perché il vero problema non sono gli uomini, bensì il metodo e la strategia adottati nell’espletamento dell’attività politico-amministrativa”. “Il dott. Monaco – consiglia Filippo Virzì – invece di pensare a strade impraticabili, si preoccupi piuttosto a convocare intorno a un tavolo, come la DC ha più volte consigliato, i partiti del centrodestra che l’hanno eletto alla carica di Presidente e a ricercare il loro consenso. Per vincere il campionato non ci vuole soltanto una buona squadra ma anche e soprattutto un buon capitano”.