Prefettura Enna: Progetto “Museo Diffuso dei beni FEC”
Enna-city - 04/08/2010
Enna. Sono 21 le chiese di sette comuni della provincia ennese, che appartengono al Fondo Edifici di Culto, che faranno parte del progetto “Museo Diffuso dei beni del Fondo per gli Edifici del Culto”, istituito, tramite la Prefettura, dal Ministero dell’Interno, e si tratta di tesori che bisogna valorizzare al massimo. Ieri mattina nella sala delle feste della Prefettura, la dottoressa Giuliana Perrotta, prefetto di Enna, la dottoressa Angela Pria, capo dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, Prefetto Angela Pria, presente nella parte finale l’assessore regionale ai beni Culturali, Gaetano Armao, il vescovo delle Diocesi di Piazza Armerina, Michele Pennisi, il presidente della Provincia regionale, Giuseppe Monaco, i sindaci di alcuni dei comuni dell’ennese interessati al progetto, la Soprintendente ai beni culturali ed ambientali, Beatrice Basile con l’architetto Oliva, esperti del settore, hanno partecipato alla presentazione di questo progetto che vuole valorizzare e portare alla luce chiese ed opere d’arte di notevole valore.
Quella della Prefettura di Enna e del Ministero dell’Interno è sicuramente un’iniziativa sperimentale ma anche importante, che è stata avviata dal prefetto, Giuliana Perrotta, e che ha come obiettivo quello di dar vita con un “museo a rete “di conoscere e di riscoprire numerosi luoghi sacri che sono presenti in provincia di Enna, luoghi che sono di proprietà del Fondo Edifici di Culto (FEC), istituito 25 anni fa con la legge 20 maggio 1985 222 ed amministrato dal Ministero dell’Interno. Tra queste 21 chiese, ve ne è una, destinata ad ospitare, nella primavera del 2011, la famosa “Venere di Morgantina”, distribuite su tutto il territorio e ricche di preziose testimonianze artistiche di grande rilievo. Il progetto si prefigge l’obiettivo di far riscoprire alla collettività un ricco patrimonio artistico, molto spesso dimenticato, proprio con l’allestimento di un percorso culturale dinamico, frutto di una fattiva sinergia interistituzionale, arricchito da documenti, filmati, testimonianze del passato il cui ricordo e la cui memoria sono la base su cui poggia l’identità del territorio e della sua comunità. Ci sono stati sette anni di interventi sul patrimonio Fec, curato dal funzionario della Prefettura, Liborio Nasca, che ieri mattina ha relazionato a tutti i presenti, quindi la relazione dell’ingegnere Tiziana Campisi del Servizio Civile Nazionale che ha trattato “la nuova frontiera dei beni culturali: “il museo diffuso”. La conclusione si è avuta con la presenza dell’assessore regionale Armao che ha firmato il protocollo d’intesa che lancia di fatto questo progetto del “museo a rete in provincia di Enna”. Inoltre, è stata sottoscritta la convenzione per la restituzione al pubblico del museo archeologico Varisano, inserito fra i “luoghi della memoria” per le prossime celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il museo Varisano chiuso da oltre due anni e mezzo per lavori per la sicurezza, potrà essere di nuovo fruibile al pubblico grazie al finanziamento del gruppo imprenditoriale Sicily Outlet Village srl che si è assunto l’impegno nel finanziare il totale rifacimento dell’impianto elettrico e della scala di servizio.
Il presidente della Kore, Cataldo Salerno, durante l’incontro ha comunicato che è intenzione dell’Università ennese adottare una delle 21 chiese.
Queste le chiese che saranno inserite dalla Prefettura per conto del Ministero dell’Interno e dalle due diocesi di Nicosia e Piazza Armerina nel museo diffuso.
Aidone – San Vincenzo Ferreri e San Francesco
Barrafranca –San Francesco d’Assisi e San Benedetto
Enna – San Michele Arcangelo, Chiesa del Carmine, San Domenica e San Giovanni; San Francesco di Paola, San Marco, quest’ultima nel centro storico di Enna, gestita dalle suore di clausura.
Nicosia – San Vincenzo Ferreri e Santa Maria del Carmine.
Piazza Armnerina – Chiesa del Carmine; chiesa del Collegio Sant’Ignazio ex Domenicane, San Francesco d’Assisi , San Pietro.
Pietraperzia –San Domenica e Madonna del Rosario; Santa Maria del Gesù
Regalbuto – Chesa del Carmine e Santa Maria della Grazie
Il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Michele Pennisi, prima dell’inizio della riunione, ha evidenziato che la provincia di Enna è quella che ha più chiese dove si trovano reperti di valore, che meriterebbero maggiore attenzione . Questo sta a significare che il Ministero dell’Interno, che cura tutte le chiese del Fondo Edifici di Culto (FEC) dovrebbe dotarle di impianti di video sorveglianza ed anche di impianti antifurto tenuto conto che queste chiese hanno un valore storico notevole ed hanno all’interno delle opere di valore che meritano attenzione e di essere giustamente inserite in un museo a rete.