E’ stato proprio visitando luoghi storici, vivendone l’atmosfera di accoglienza e di confidenza, e osservando i volti scavati di uomini vissuti, che la regista Senatore ha potuto trasformare il tutto, in brevi storie cinematografiche, insieme alla propria troupe e al supporto di alcuni ragazzi dell’Accademia di Belle Arti guidati dalla docente Anna Guillot, chiamati ad adempiere, ciascuno, ad un ruolo specifico all’interno della produzione; e sono rispettivamente: Valentina Fùria, assistente alla regia; Laura Cantale, Valentina Cannone e Carmela Genovese, fotografia; Giuseppe Mendolia Calella e Alessandra Fazio, produzione; Cristina Tappeti, costumi e scenografia; Angelo Carmisciano, suono e fotografia.
“Oltre agli intensi momenti di lavoro e quanto appreso, ricorderemo con gioia il bel rapporto instauratosi con Marinella Senatore, risultato essere istruttivo e formativo, per l’umiltà con cui ci ha fatti inserire nella logica del sistema di produzione: il rispetto preciso dei propri ruoli ed il modo di rapportarsi agli altri in funzione di esso. Non sono mancati ovviamente i consigli; anche aspri talvolta; a partire dalla propria esperienza personale, ricca professionalmente ed umanamente”, hanno dichiarato i ragazzi dell’Accademia, che hanno proseguito: “Speriamo di aver adempiuto a quanto richiesto dalla regista, ai limiti delle nostre possibilità. Da oggi comprendiamo meglio cosa vuol dire fare un Workshop sul “Set Specific”, dove l’artista interviene nel sito e recupera il patrimonio memoriale del territorio su cui si sta lavorando”.
Il cortometraggio è stato reso possibile da un progetto promosso dal Museo d’arte Contemporanea della Sicilia, il “Riso” di Palermo. Curato da Daniele Bigi e Francesco Lucifora, il progetto ETICO-F, è l’acronimo delle iniziali dei comuni aderenti:Enna, Termini Imerese, Capo d’Orlando e Ficarra; per cui, cinque artisti hanno operato ognuno in un comune diverso,e ricco di un particolare ambito storico e artistico. La Senatore ha operato ad Enna, per la personale peculiarità di lavorare molto con la comunità e con tutte le figure professionali di cui consta per la costruzione dei propri progetti artistici;nel corto infatti, dalla produzione agli attori, ci si è avvalsi rigorosamente di gente del luogo.
“Il territorio di Enna è una realtà particolare per la cultura mineraria che serba e che ritrova spazio in questo corto, in parte come fiction, in parte come realtà vera e propria, testimoniata di chi l’ha vissuta. La memoria collettiva diventa motivo di scambio con lo spettatore e i partecipanti: rendere partecipe il pubblico come attori, tecnici, sceneggiatori è una mia costante professionale: l’artista in questi casi, lavora come mediatore, collegando propri episodi a fatti e finzione.
E poi la partecipazione di tutte le persone conosciute sinora, anche a malapena che immediatamente offrivano il proprio aiuto; perciò ho sentito il nostro gruppo integrato nella città, e mi piacerebbe tornare in futuro per realizzare altri miei lavori”, ha dichiarato la regista Senatore, ancora immersa sensorialmente nei luoghi che hanno fatto da location nei giorni 20, 21 e 22; rispettivamente: Floristella, in particolare la Discenderia n°54, il Parco Ronza a Piazza Armerina, e il Teatro Garibaldi ad Enna. Sono stati giorni di perlustrazioni, esplorazioni di immagini, crisi tecniche e fatiche; di studio di movimenti di macchina e gestione degli attori. Il tutto, per poter rendere possibile “la memoria”, una vera e propria opera d’arte pubblica, com’è nello stile di Marinella Senatore.
Aurica Livia D’Alotto
Foto by Maria Catalano