Enna. L’assemblea dei sindaci dell’Ato Rifiuti, così come è diventata una consuetudine, hanno rinviato i lavori assembleare a lunedì. Si tratta di una riunione importante perché ci sarà da approvare l’esercizio provvisorio per SiciliAmbiente, la società che svolge il servizio di raccolta dei rifiuti in tutto il territorio provinciale, che potrebbe costituire l’ancora di salvezza sino all’aprile del 2011, periodo in cui dovrebbe scattare la nuova legge sui rifiuti. Ma mentre si procede in questo senso, il vertice di SiciliAmbiente ha pensato di rendere più calda l’atmosfera dei 473 dipendenti, amministrativi compresi, inviando loro una “comunicazione delle procedure di licenziamento”, richiamandosi al deliberato dell’assemblea dei sindaci del 21 aprile scorso, quando mise in liquidazione la società e di conseguenza la cessazione del servizio dell’attività, prevista per il 29 luglio, come se potrebbe essere facile licenziare 473 lavoratori e lasciare “un buco enorme” nel servizio di raccolta dei rifiuti, che i sindaci dei comuni ennesi non sono in grado di gestire. Una lettera quella del vertice di SiciliAmbiente, dal “sapore terroristico”, che ha chiaramente provocato preoccupazione e terrore in tutto l’ambiente, che, invece, avrebbe bisogno di una certa tranquillità. Gli stessi dirigenti evidenziano, nella lettera, che i licenziamenti provocherebbero sicuramente tensione sociale di notevole spessore e risulterebbe difficile, se non impossibile, riportare calma in una situazione di questo genere. Lunedì i sindaci dei comuni ennesi ed il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, hanno l’ingrato compito di affrontare con grande responsabilità questo problema e possibilmente chiudere la questione approvando l’esercizio provvisorio, dando ossigeno alla società SiciliAmbiente, l’unica in grado di assolvere al servizio di raccolta dei rifiuti, invitando gli utenti a pagare le bollette per poter contare su una certa liquidità che consenta di pagare le spettanze arretrate. Le organizzazioni sindacali sono allarmate ed hanno inviato una nota al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, all’assessore regionale all’energia, Pier Carmelo Russo, al prefetto, Giuliana Perrotta, al presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, al vertice dell’Ato Rifiuti ed ai sindaci. Da parte dei sindaci si dice che sia un atto dovuto quello fatto da SiciliAmbiente, solo che ha provocato preoccupazione ed ha fatto alzare la temperatura sino alle stelle, mentre è già iniziata la guerra delle bollette, emanate dal comune capoluogo con ovvie proteste, con l’inizio di procedure perché le stesse vengono ritenute illegittime in quanto a deliberarle è stata la giunta e non il consiglio comunale.