Una campagna elettorale all’insegna del “Sindaco che unisce”, invece prima ancora di inziare Paolo Garofalo parte quasi “monco”; gli ex Margherita, che si sono presentati con la lista “Primavera Democratica” non partecipano alla neo Giunta. Cosa succederà venerdì sera al Consiglio comunale per l’elezione del Presidente del Consiglio?
Il neo sindaco ha sfiorato per certi aspetti quella che si preannunzia una frattura certa con Primavera Democratica, uscita fuori dalla ripartizione degli assessorati, e decisa a presentarsi con un proprio candidato nella elezione a presidente del consiglio e questo ovviamente provocherà una frattura. Su questa situazione il neo sindaco ha voluto glissare, preferendo delle risposte diplomatiche ad una visione chiara della situazione che è sicuramente complessa e provocherà sicuramente dei problemi perché in seno al consiglio comunale la maggioranza assoluta tanto strapazzata in occasione della vittoria del ballottaggio non è più sicura. Il sindaco Garofalo ha precisato che la giunta sarà presentata ufficialmente venerdì prossimo in occasione dei lavori del consiglio comunale, che le deleghe saranno assegnate lunedì prossimo, quando la giunta comunale diventerà operativa al massimo visto che la stessa vuole partire bene e pronta ad operare nell’interesse della collettività ennese, anche se i sei componenti la nuova giunta comunale non hanno esperienze di carattere amministrativo-politico e dovranno apprendere tutto in poco tempo e bene perché sarà sempre sotto i riflettori del mondo politico ennese.
Non c’è dubbio che ci sono state tante sorprese nella nomina dei sei componenti la nuova giunta comunale perché alcuni di essi sono nuovi, non hanno mai fatto politica, ma si sono dimostrati preparati nel loro campo di azione. Sulla nomina di Gigi Savarese, dipendente della Prefettura, si sapeva da tempo. Savarese, 219 voti, primo dei non eletti, consigliere nella precedente legislatura, era sicuramente tra i papabili, e lo stesso di casi di Salvo Notararigo, consigliere provinciale del Pd, il quale ha rinunziato a questo incarico per consentire di concretizzare una manovra politica, voluta dal Partito Democratico, vale a dire il ritorno in consiglio provinciale di Paolo Schillaci, che ha lavorato parecchio nel corso della campagna elettorale sia per i consiglieri candidati sia per il sindaco Garofalo. Enrico Grippaldi, anche lui 219 voti di preferenze, è stato per la prima volta candidato consigliere e la nomina ad assessore lo ha premiato. Emanuela Guarisci, laureata,29 anni, unica componente rosa della giunta, si è candidata nelle file del Pd, vicina all’ex assessore ai Lavori Pubblici Angelo Chiarandà potrebbe essere la parte gentile di questa giunta, è uscita a sorpresa come nominativi. Rimangono due assessori, quelli che hanno acquisito negli anni una certa esperienza nel loro campo. Il professor Angelo Di Dio, che potrebbe essere anche il vice sindaco ed assessore alla Pubblica Istruzione, è dirigente scolastico presso la scuola media “Savarese”, non ha un passato politico, non ha svolto attività nei partiti politici, potrebbe definirsi un indipendente; lo stesso dicasi dell’ingegnere Gino La Rocca, sino a qualche mese funzionario del Genio Civile, quindi esperto in un certo campo potrebbe essere l’assessore ai Lavori Pubblici o assessore all’Urbanistica, ma ovviamente tutto questo dipende da come si vogliono assegnare le deleghe, se farlo, sfruttando le qualità di ognuno oppure su precise indicazioni del sindaco o del partito di maggioranza, in questo caso il Partito Democratico perché le altre due liste, sino a questo momento, stanno recitando un ruolo di comprimari perché non solo non sono stati scelti elementi segnalati da queste due liste, ma non è stato chiesto neanche la loro approvazione per cui qualche problema sicuramente esisterà e non sarà una vita facile . “Il sindaco che unisce” è stato il motto della campagna elettorale di Paolo Garofalo, da quando si è visto sino a questo momento pare che il denominatore comune sia la divisione, la creazione di turbolenze che non saranno sicuramente facili da modificare. “Primavera Democratica “ ha anticipato, prima della nomina della giunta, che tra questa sera e domani dovrebbe organizzare una conferenza stampa, durante la quale spiegherà quale sarà la posizione dei sei consiglieri di “Primavera Democratica”, esclusa dalle scelte, nonostante sia una componente molto importante del partito Democratico. Nella sostanza la “fusione” all’interno del PD non c’è mai stata, le differenze, a seconda del caso, vengono fuori e la nomina della giunta ne è una conferma molto concreta. Tutto questo potrebbe annullare quella maggioranza assoluta che si preannunziava in consiglio comunale. Tenuto conto che sei sono sicuramente i consiglieri oppositori (PdL e MpA), la vita in consiglio per la nuova giunta non sarà facile per cui la stessa è chiamata ad un impegno difficile. Se effettivamente lavorerà nell’interesse della collettività ennese, allora potrebbe trovare un supporto nei 3 consiglieri di “Enna Libera” e nei 3 “Enna la centro”, in caso contrario la sua vita sarà veramente irta di difficoltà, si registrerà quella incertezza che è diventata denominatore comune nel consiglio provinciale. Paolo Garofalo per bloccare queste incertezze ha dichiarato che “l’azione di governo sarà valida, allargando i rapporti con le altre componenti del consiglio provinciale”, il che significa che si cercherà qualche stampella negli altri rappresentanti presenti in consiglio e non era questo sicuramente l’obiettivo del centrosinistra.Ovviamente si aspetta venerdì per vedere cosa succedere nel momento in cui ci sarà da eleggere presidente e vice presidente del consiglio comunale, due atti politici di una certa importanza.