Enna. Ieri mattina, in piazza Garibaldi, davanti il palazzo del Governo, c’è stata la protesta annunziata da sindaci, ed organizzata dall’Anci Sicilia, per la questione di precari, il cui contratto sta scadendo, perché le situazione economiche dei comuni sono pessime e si rischia di non poter offrire i servizi essenziali alla collettività, e inoltre sui cantieri di lavoro c’è un silenzio preoccupante, nonostante sia stato assicurato che il 50 per cento dei cantieri avrebbero dovuto avere inizio alla fine di giugno. Alla protesta del personale degli enti locali si è aggiunta quella dei lavoratori ecologici di SiciliAmbiente, che, allo stato attuale, non ricevono il pagamento delle spettanze arretrate ed addirittura rischiano il licenziamento. Non è che la partecipazione dei sindaci a questa manifestazione sia stata plebiscitaria, nonostante i problemi da evidenziare sono tanti è importanti, ma l’impegno è stato rispettato e tanti sindaci assieme al personale precario si sono presentati in piazza Prefettura per evidenziare lo stato di preoccupazione e di disagio che stanno vivendo perché le risorse economiche continuano a diminuire ed il rischio del collasso finanziario è sicuramente dietro l’angolo.
“Se entro il 30 giugno non avremo risposte concrete da parte del presidente Berlusconi – ha dichiarato Gaetano Punzi, sindaco di Regalbuto – tutti i sindaci siciliani si presenteranno davanti palazzo Chigi per far sentire le nostre ragioni. Siamo in un periodo di grande difficoltà, e continuando di questo passo non ci saranno le condizioni per poter amministrare le nostre collettività perché non avremo alcuna possibilità dal punto di vista economico”. Una diagnosi cruda e preoccupante quella di Gaetano Punzi e dei sindaci ennesi, i quali vivono una realtà più difficile di quella degli altri colleghi siciliani in quanto si trovano ad operare in una realtà dove l’indice di disoccupazione è tra i più alti d’Italia. I sindaci hanno deciso di continuare la loro protesta perché la sopravvivenza dei comuni è a rischio. “Non possiamo continuare a vivere in queste condizioni – ha dichiarato Gaetano Punzi, rappresentante dell’Anci – Non possiamo dare alcuna riposta positiva ai precari che di fatto sono impiegati comunali, ai lavoratori che aspettano l’apertura dei cantieri di lavoro, che sono la loro unica possibilità di sopravvivenza,non possiamo assicurare i servizi essenziali perché vengono a mancare le risorse necessarie per essere attivi in settori che sono di vitale importanza per la collettività. Siamo decisi ad aprire un “braccio di ferro” con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, se giorno 30 non ci riceverà a Roma”.
Al termine dell’iniziativa, una delegazione di partecipanti ha chiesto di essere ricevuta dal Prefetto, dott.ssa Giuliana Perrotta, al fine di illustrare la forte preoccupazione, condivisa sia dalle Amministrazioni locali che dal fronte sindacale, sui possibili tagli imposti dalla manovra finanziaria in itinere ai bilanci degli enti locali, sul mancato avvio da parte della Regione dei cantieri di lavoro nonché sulla critica situazione dei numerosi lavoratori precari che, dopo aver prestato servizio per anni presso i vari Comuni della provincia, rischiano oggi di non ottenere il rinnovo dei contratti di lavoro.
Proprio sul tema del precariato, nel corso dell’incontro, è stata proposta l’attivazione, presso la Prefettura, di un apposito tavolo tecnico.
Il Prefetto, nell’assicurare la massima attenzione sul futuro occupazionale dei lavoratori, ha colto nella proposta l’occasione per dar vita ad una unitaria sede di coordinamento idonea ad avviare, insieme a tutte le Amministrazioni, un percorso di riflessione che approfondisca la situazione del precariato in ogni ente locale, lavorando ad una soluzione definitiva del problema, in grado di conciliare le esigenze dell’occupazione con la razionalizzazione della spesa pubblica ed il rispetto dei vincoli di bilancio.
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Questa mattina la Giunta provinciale, presieduta dal presidente Giuseppe Monaco, ha deliberato la proroga di 86 contratti di diritto privato a tempo parziale. Il provvedimento era stato annunciato nel corso dei lavori del Consiglio provinciale dallo stesso Monaco alla platea di contrattisti che affollava l’aula. La proroga interessa il periodo che va dal 1 luglio al 30 settembre.