E allora cui prodest? Perché in un momento così delicato per la vita e il futuro di Aidone i nostri “politicanti” continuano ad esercitarsi nei loro sterili giochetti ? è possibile che i loro piccoli o grandi tornaconti personali vengano sempre prima del bene della città che avevano promesso di servire per cambiarla, con quella lista in cui millantavano il “Rinascimento aidonese”? In effetti nel loro programma, oltre alle solite retoriche proposizioni non c’era scritto che bisognava perseguire il bene comune ad ogni costo anche contro i personalismi e gli egoismi.
La popolazione è sconcertata, perché ci aveva creduto veramente e rispondeva al vero l’affermazione del sindaco il giorno della sua elezione “l’entusiasmo dei miei elettori è superiore a quello della mia famiglia e mio” ; oggi quegli stessi elettori continuano a chiedersi se non hanno sbagliato ancora una volta, avevano votato convinti che un cambiamento era possibile ed oggi smarriti arrivano perfino a pensare che tutto sommato era forse meglio Curìa. Come a dire che al peggio non c’è mai fine e del baratro, in cui sprofonda Aidone ormai da decenni, non si riesce mai a vedere il fondo.
Verrebbe da chiedere ai consiglieri della maggioranza che si sono scelti il sindaco, l’hanno proposto alla cittadinanza, hanno usato la sua faccia per catturare i voti, cos’è cambiato da allora? Quali patti, di cui la cittadinanza non ha contezza, devono essere onorati oggi e richiedono l’azzeramento della giunta e la cacciata degli assessori che rispondono ai “portatori di voti” e non ai “partiti”? Ci saremmo aspettatti che ad un anno delle elezioni i consiglieri chiedessero alla giunta una verifica ed eventualmente si prendesse atto dell’ inefficenza, dell’assenteimo, dell’incapacità degli assessori onde poterli sostituire con altri più capaci e adeguati, ma non sembra che sia questo l’obiettivo che si vuole perseguire.
Ecco quindi che il paese, ma soprattutto l’aministrazione comunale, arrivano all’appuntamento con la storia – come hanno voluto non senza retorica definirlo – divisi, lacerati, impreparati. I “rientri” avrebbero potuto costituire il cemento per tenere unita questa maggioranza a discapito di qualunque forza disgregatrice, ma non sembra sia stato sufficiente; o forse è proprio questo il fattore dirompente? Un dato è saltato agli occhi negli ultimi giorni: esistono due piani strategici per il rientro della Venere. Mentre la Provincia Regionale in pompa magna presentava “Lo studio per la pianificazione degli aspetti organizzativi, gestionali e promozionali” commissionato alla Civita Sicilia, l’Università Kore su una pagina monografica (3 giugno scorso) del giornale La Sicilia, mentre annunciava la sua adesione al Distretto Turistico per la valorizzazione della Venere, rivendicava il suo ruolo di coordinamento del Piano Strategico per il rientro della Venere di Morgantina (PSVM) che le era stato commissionato a suo tempo dal Comune di Aidone e di cui si erano perse le tracce! Chi è interessato a chi e a cosa?
Franca Ciantia